Oggi 20 febbraio 2013, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile – reati contro il patrimonio – e del Commissariato di P.S. di Rossano (CS), dopo articolate indagini ha tratto in arresto, MELIGENI Marco, di anni 25, pregiudicato, ed due minori I.F.C. di anni 17 e T.F. di anni 16, tutti di Corigliano Calabro (CS), in esecuzione ad Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Rossano e dal GIP presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro, poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, della tentata rapina ai danni di N.A. di anni 29.
Le indagini hanno preso il via all’indomani della denuncia della vittima, sporta alla fine del mese di dicembre dello scorso anno, quando questa si era presentata negli uffici della Squadra Mobile ed aveva raccontato i fatti.
A seguito di un alcuni contatti tramite video-chat su un sito di incontri e relazioni personali, la vittima, la sera del 30 dicembre 2012, si portava in Corigliano Calabro per incontrarsi con alcuni giovani con i quali aveva concordato un incontro di natura omosessuale.
Giunta al posto concordato, la vittima veniva raggiunta da due dei tre ragazzi con i quali aveva fissato l’incontro. I due prendevano posto sull’autovettura della vittima e con questa si portavano in un luogo appartato lontano dal centro abitato.
Qui, venivano raggiunti da un terzo complice, poi accertato essere l’unico maggiorenne. Al diniego della vittima di retribuire le loro prestazioni sessuali, i tre iniziavano a minacciarla e colpirla con schiaffi e calci, col chiaro intento di appropriarsi del denaro che questa aveva con sé, non riuscendovi per la reazione della stessa, che riusciva ad attirare l’attenzione di un’autovettura che transitava per quella via.
In sede di denuncia, la vittima consegnava agli Agenti di Polizia della Squadra Mobile alcuni fotogrammi contenenti le immagini estrapolate dalle video-chat, nelle quali si potevano osservare i giovani autori della tentata rapina, nonché l’utenza cellulare sulla quale erano avvenute alcune comunicazioni per concordare il luogo dell’incontro.
Da questi dati avevano inizio le indagini, che si concludevano positivamente dopo appena un mese, allorquando si arrivava al riconoscimento dei tre giovani malviventi da parte della vittima.
Alla precisa individuazione dei tre giovani si è arrivati anche attraverso indagini c.d. “atipiche”, consistite in alcuni accertamenti effettuati tramite l’esplorazione di alcuni profili del social network facebook. Dai profili dei giovani individuati, infatti, sono state estrapolate alcune immagini che permettevano agli Agenti operanti di riconoscere con assoluta certezza i tre giovani autori del reato e, quindi, di procedere alla successiva formale individuazione della vittima.
ROSSANO (CS) – Tutto era iniziato sui social network e sulle chat e proprio grazie alle immagini di profilo ricavate da internet si è riusciti a far luce su una tentata rapina camuffata dietro una prestazione gay. Un uomo aveva infatto concordato un incontro omosessuale, ma al suo rifiuto di pagare la prestazione era stato aggredito a scopo di rapina. Ora i presunti autori, Marco Meligeni, 25 anni, già noto alla polizia, e i minori I.F.C. (17) e T.F. (16), di Corigliano, sono stati arrestati da personale della squadra mobile di Cosenza e del commissariato di Rossano. Gli agenti sono risaliti a loro da fotogrammi delle video-chat usate per fissare l’incontro e dall’esplorazione dei profili facebook.
Le indagini hanno preso il via all’indomani della denuncia della vittima, sporta alla fine del mese di dicembre dello scorso anno, quando questa si era presentata negli uffici della Squadra Mobile ed aveva raccontato i fatti. In seguito di un alcuni contatti tramite video-chat su un sito di incontri e relazioni personali, la vittima, la sera del 30 dicembre 2012, si era recato a Corigliano Calabro per incontrarsi con alcuni giovani con i quali aveva concordato un incontro di natura omosessuale. Giunta al posto concordato, la vittima veniva raggiunta da due dei tre ragazzi con i quali aveva fissato l’appuntamento. I due prendevano posto sull’autovettura della vittima e con questa si portavano in un luogo appartato lontano dal centro abitato. Qui, venivano raggiunti da un terzo complice, che si è poi accertato essere l’unico maggiorenne. Al rifiuto della vittima di retribuire le loro prestazioni sessuali, i tre iniziavano a minacciare e colpire con schiaffi e calci, per appropriarsi del denaro che aveva con sé.
Non ci riuscirono per la reazione della vittima, che riusciva ad attirare l’attenzione di un’autovettura che transitava per quella via. Nel presentare denuncia, l’uomo consegnava agli agenti di polizia alcuni fotogrammi contenenti le immagini estrapolate dalle video-chat, nelle quali si potevano osservare i giovani autori della tentata rapina, oltre all’utenza cellulare sulla quale erano avvenute alcune comunicazioni per concordare il luogo dell’incontro. Con le immagini, gli agenti hanno deciso di procedere in modo «atipico», tramite l’esplorazione di alcuni profili del social network facebook.