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CATANZARO – Beni per 838 milioni sequestrati e confiscati alla ‘ndrangheta; 631 accertamenti patrimoniali antimafia eseguiti; oltre 2,3 tonnellate di droga sequestrate con l’arresto di 96 persone; 290.000 prodotti con marchi contraffatti sequestrati con la denuncia di 157 responsabili; 2.108 immigrati intercettati lungo le coste calabresi con l’arresto di 19 scafisti: sono dati relativi alle operazioni svolte nel 2012 dai Reparti della Guardia di Finanza in Calabria nel 2013, resi noti dal comando regionale delle Fiamme Gialle. In una nota si evidenzia «l’attività di contrasto alla criminalità organizzata e a una delle sue manifestazioni più insidiose, vale a dire alla sua strategica infiltrazione nel tessuto economico, realizzata mediante la partecipazione ad iniziative imprenditoriali del settore privato come di quello a partecipazione pubblica, resa possibile dalle ingenti risorse finanziarie provenienti dai traffici illeciti, che le ha permesso di occupare, come dimostrato da alcune indagini concluse proprio nel 2012, interi settori economici». In questo contesto, «l’individuazione degli effettivi titolari di attività e beni intestati a insospettabili prestanome ha permesso di sottrarre alla ‘ndrangheta una quota significativa del mercato dei beni e servizi, nonchè patrimoni immobiliari cospicui in Calabria e in altre regioni del Paese». L’attività di contrasto al riciclaggio di denaro sporco ha visto i finanzieri impegnati nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, provenienti dall’Unità di Informazione Finanziaria, nonchè nell’analisi dei flussi dopo la scoperta dei casi più rilevanti di evasione fiscale, di indebita percezione di finanziamenti pubblici, di usura, bancarotta e di tutti i reati di natura o con finalità economica, allo scopo di intercettare le operazioni di «ripulitura» del denaro proveniente da reato e di reimpiego nei circuiti dell’economia legale. Il presidio antiriciclaggio nella regione è assicurato anche da un’articolazione del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza istituita nel 2010 a Reggio Calabria. Per quanto concerne il contrasto alla produzione e al commercio di prodotti con marchi contraffatti, anche nel 2012, la Guardia di Finanza ha intercettato ingenti quantitativi di prodotti contraffatti (abbigliamento, calzature, giocattoli, farmaci, sigarette, ecc.) destinati al mercato interno e in Paesi europei; in molti dei casi i prodotti contraffatti si sono rivelati pericolosi o nocivi per la salute. Contro i reati fallimentari e l’usura, l’azione di contrasto del Corpo nella regione, si fa rilevare, «è sensibilmente cresciuta rispetto all’anno precedente». Nel settore del contrasto ai traffici illeciti di stupefacenti, si registra il più alto quantitativo complessivo di droga finora sequestrato dai Reparti del Corpo in Calabria, oltre 2,3 tonnellate, in massima parte cocaina intercettata nel porto di Gioia Tauro, a riscontro di indagini e di attività svolte, rispettivamente, dai Gruppi Operativi Antidroga di Catanzaro e di Reggio Calabria e dal Gruppo di Gioia Tauro, nonchè dagli altri Reparti territoriali col supporto delle unità cinofile dislocate in tutta la regione. «Un fenomeno dal rilievo piuttosto significativo registrato nel settore – scrive il comando della Gdf calabrese – è quello delle piantagioni di canapa indiana scoperte in tutte le province della Calabria dai Baschi verdi e dai Finanzieri dei Nuclei Mobili di Compagnie e Tenenze, con il supporto della Sezione Aerea di Lamezia Terme: in molti casi le indagini hanno portato all’individuazione e all’arresto dei responsabili». Nel contrasto all’immigrazione clandestina, il Piano di coordinamento regionale, sotto il controllo della Prefettura di Catanzaro che vede coinvolte anche le altre Forze di polizia, «attribuisce alla Guardia di Finanza funzioni di raccordo attraverso il Reparto Operativo Aeronavale del Corpo in Vibo Valentia e ha previsto un consistente impegno delle unità delle dipendenti Sezioni Operative Navali nella vigilanza della costa jonica calabrese, interessata dal fenomeno degli sbarchi di clandestini». 

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