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«NAPOLI continua ad essere osservata» dall’Unione Europea per quanto concerne la gestione dei rifiuti, «a Palermo la situazione è drammatica, a Reggio Calabria ci sono i rifiuti per strada e a Gioia Tauro c’è una rivolta dei sindaci: tutto questo contribuisce a dare un’immagine pessima del nostro Paese». Così, a margine di una conferenza sulla gestione dei rifiuti a Roma, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha indicato le altre situazioni di criticità in Italia. 

A chi gli chiedeva perchè le realtà emergenziale fossero tutte concentrate al sud, Clini ha cercato «di rispondere in modo non banale: probabilmente si tratta di un problema di governance di queste città che invece di seguire al strada più semplice di applicare le leggi e le direttive europee, ha continuato a gestire i rifiuti come un settore della spesa pubblica: questo ha prodotto costi enormi, sprechi, indagini giudiziarie su infiltrazioni della malavita, scarsa capacità di governo». Il ministro ha anche sottolineato che, per esempio, «questa polemica che c’è sul fatto che i rifiuti non possano essere valorizzati dal punto di vista energetico, che l’obiettivo è quello dei rifiuti zero, polemica portata avanti mentre i rifiuti sono per strada, dà una dimensione dell’approccio. Mi ricorda quello di Maria Antonietta che invitava a dare brioches alla popolazione affamata». Secondo Clini, «non si può dire no agli inceneritori, no agli impianti di Tmb e fare la differenziata per rifiuti che poi finiscono insieme in discarica: questo è segnale che l’obiettivo che si persegue non è il bene pubblico».
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