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CATANZARO – Tentata violenza privata aggravata è l’accusa da cui è chiamato a difendersi Domenico Tallini, assessore al Personale della Regione Calabria, finito sotto inchiesta per una presunta aggressione ai danni di Ercole Lodari, funzionario del settore Politiche energetiche. A carico di Tallini il sostituto procuratore della Repubblica titolare del caso, Domenico Guarascio, ha emesso un avviso di conclusione indagini e adesso l’assessore avrà venti giorni di tempo per espletare ogni attività difensiva utile a dimostrare la propria innocenza, prima che l’ufficio di Procura decida se procedere con una richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione. Le ipotesi d’accusa mosse a Tallini, ancora tutte da dimostrare in sede giudiziaria, sono state formulate a seguito delle indagini dei carabinieri nate dalla denuncia di Lodari che aveva raccontato loro di essere stato aggredito. 

E la pubblica accusa oggi è giunta a sostenere che l’assessore avrebbe voluto fare pressioni sulla presunta parte offesa in modo che lui accelerasse «l’iter istruttorio per la richieste di realizzazione di impianti di tipo fotovoltaico» presentate da una società, in particolare prendendo Lodari per la giacca e scuotendolo con violenza. Una pratica, quella in questione, della quale Tallini si sarebbe interessato più volte, chiedendo informazioni e, si legge nell’avviso di conclusione indagini, «accompagnando gli incaricati della società nei locali del dipartimento interessato all’iter autorizzativi». L’assessore, dal canto suo, respinse con forza le accuse fin da quando apprese della denuncia di Lodari ed anzi, ad aprile del 2011, spiegò con una propria nota di voler querelare il funzionario per diffamazione dal momento che quanto raccontato da quest’ultimo ai carabinieri a suo dire sarebbe del tutto falso.
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