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CROTONE – Quarantatrè condanne. Sette assoluzioni. Cinque prescrizioni. E ben 20 pronunce di non luogo a procedere per essere stati già giudicati per gli stessi fatti, ovvero l’associazione mafiosa, nei confronti di imputati che però, in molti casi, sono stati condannati per i cosiddetti reati fine, e cioè il narcotraffico e le estorsioni, e dei quali soltanto otto sono stati prosciolti in toto. E’ il bilancio del maxi processo Tramontana, una pietra miliare nella storia delle inchieste antimafia del Crotonese, condotta dal pm Pierpaolo Bruni, lo stesso che ha sostenuto l’accusa in primo grado. Un’inchiesta che portò alle maxi operazioni Tramontana, del dicembre 2003, e Limen, luglio 2004 e inflisse duri colpi soprattutto alla cosca di Crotone Vrenna Bonaventura Corigliano che, a distanza di quasi dieci anni, ha retto anche al vaglio del Tribunale penale. Oggi pomeriggio la sentenza.
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