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VIBO VALENTIA – Dopo i rifiuti scoppia un secondo più inquietante e preoccupante allarme nella provincia di Vibo Valentia: l’acqua dell’Alaco, il bacino artificale che serve la maggioranza degli acquedotti comunali, è contabinata dal benzene. L’allarme è stato lanciato dall’Asp vibonese che ha immediatamente informato il prefetto Michele Di Bari e i sindaci dei comuni. La reazione degli amministratori è stata repentina e il sindaco di Vibo Valentia e gli altri sindaci dei Comuni che sono approvvigionati di acqua dall’invaso dell’Alaco hanno emesso una ordinanza di sospensione dell’utilizzo di acqua per il consumo potabile a causa della contaminazione.
Al contrario di quanto accaduto in passato il provvedimento precisa l’acqua proveniente dall’Alaco non può essere utilizzata per uso alimentare, lavaggio e preparazione di alimenti, igiene orale, lavaggio di stoviglie e utensili da cucina, delle apparecchiature sanitarie, di oggetti per l’infanzia e per l’igiene della persona. L’allarme è scattato dopo che l’Asp di Catanzaro ha comunicato che all’uscita del rubinetto del potabilizzatore Alaco Ionio-Tirreno, nel comune di San Sostene, dalle analisi sui campionamenti di acqua potabile è risultata la presenza di benzene. Il benzene è un solvente chimico costituente naturale del petrolio e utilizzato spesso come agente antidetonante.
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