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POTENZA – Emergenza economica, occupazionale e sociale: intorno all’esigenza di dare risposte immediate a una situazione non più sostenibile si sono ritrovati – questa volta tutti insieme – Cgil, Cisl e Uil. Con un documento unitario hanno chiesto misure rapide nell’immediato e quel Piano lavoro nel medio termine che avvii una nuova stagione di programmazione, nella consapevolezza che il peggio potrebbe ancora arrivare. In assenza di questi presupposti i tre segretari regionali Alessandro Genovesi (Cgil), Nino Falotico (Cisl) e Carmine Vaccaro (Uil), annunciano la mobilitazione già a partire dalla prossima settimana. Alla Regione sollecitano subito un confronto urgente sugli ammortizzatori sociali in deroga, garantendo le attuali platee ed evitando che si scarichino sulla Regione i costi di eventuali ulteriori ammortizzatori in deroga relativi all’indotto auto e al polo del salotto. Così come le organizzazioni sindacali pongono la necessità di avere risposte certe e in tempi rapidi sulla proroga del Copes. E successivamente avviare una riflessione sulle decisioni da adottare in una logica sistematica di lotta alla povertà e all’esclusione, di medio periodo, sapendo garantire – sottolineano i tre segretari – non solo un reddito ma un percorso di inserimento reale e concreto. Altro punto, la rimodulazione dei ticket, dopo la delibera dell’anno passato e la legittima attesa di pensionati, disoccupati e lavoratori a basso reddito per poter ridurre i costi, insopportabili, che stanno ancora sopportando, a partire dai ticket aggiuntivi sulla diagnostica. «Da mesi, come sindacato – continuano Genovesi, Falotico e Vaccaro – stiamo chiedendo un intervento, un contratto di settore, per poter beneficiare, come lavoratori e disoccupati lucani, dell’occasione fornita dall’avvio dei lavori su Tempa Rossa. Dopo aver assegnato ai General Contractor (per oltre un miliardo di investimenti) i lavori per le opere infrastrutturali, edili e industriali, in questi giorni vanno definendosi gli appalti ed i sub appalti relativi alla concreta realizzazione dei lavori: chiediamo che una parte di questi siano svolti da lavoratori lucani, magari dando priorità a quei lavoratori già in mobilità che, adeguatamente formati, potrebbero rappresentare, tornando al lavoro, un segnale concreto da parte della Total alle nostre comunità». Ma oltre alle misure urgenti bisogna guardare in un’ottica di più lungo periodo. Gli anni che ci attendono fino al al 2015 saranno anni duri e difficili. Nel documento si chiede quel «salto di qualità», avviando una nuova stagione di programmazione negoziata con al centro l’obiettivo di creare lavoro e tutelare i più deboli o non ce ne sarà per nessuno. Cgil, Cisl e Uil ritengono fondamentale che la Regione, dopo Obiettivo Basilicata 2012, vari un Piano del Lavoro e della coesione sociale in grado di aggredire i nodi di fondo di questa attuale crisi, con interventi immediati e con interventi a medio periodo, in una logica di sistema e con un confronto a tutto campo sulle risorse, dalla riprogrammazione dei fondi comunitari 2014-2020, a tutte le altre risorse disponibili per la nostra terra (ex Fas, Royalties, trasferimenti ordinari, ecc.)». Al riguardo – annunciano i tre segretari – già nei prossimi giorni, Cgil, Cisl e Uil avvieranno un percorso comune di confronto e di dibattito con l’obiettivo di giungere a fine febbraio, primi di marzo ad un direttivo unitario di CGIL, CISL e UIL dove presenteranno la proposta unitaria di Piano di lavoro e di coesione intesa come contributo alla discussione generale e come “piattaforma” comune per i prossimi mesi.
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