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CATANZARO – Neppure il tempo di annunciarne l’entrata in funzione che nascono i primi dubbi e i primi problemi per la discarica di Melicuccà che, nelle intenzioni del commissario regionale delegato all’emergenza rifiuti, avrebbe dovuto contribuire a risolvere o quanto meno ad attenuare i problemi di raccolta dell’area sud della Calabria. Questa mattina, infatti, i Carabinieri del Noe di Reggio Calabria, su incarico della Procura della Repubblica di Catanzaro, nello specifico del pubblico ministero Paolo Petrolo, hanno messo sotto sequestro la discarica di Melicuccà. Il provvedimento è stato notificato al Commissario per l’emergenza rifiuti, Vincenzo Speranza il quale ha commentato riconoscendo «pieno rispetto per l’operato della magistratura che vorrà verificare la piena rispondenza del lotto aperto della discarica a tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente», ma ha anche aggiunto che «la discarica non sarebbe stata autorizzata per l’apertura se non dopo aver constatato il pieno rispetto, nell’esecuzione dei lavori, a quanto previsto dalla legge onde evitare qualsiasi rischio di inquinamento ambientale». Comunque, nelle more della conclusione delle indaginisi darà il via al «progetto alternativo per portare gli scarti selezionati fuori regione» che «partirà dalla giornata di domani, dopo aver ricevuto l’omologazione degli stessi scarti, dagli impianti di Crotone e Rossano e, nei prossimi giorni, anche dagli impianti di Alli di Catanzaro e Lamezia Terme» cosa che «consentirà alla discarica di Pianopoli di ricevere una maggiore quantità di scarti proveniente da altri impianti calabresi».
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