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CASSANO ALLO JONIO (CS) – Arrivano nuove idrovore per rimuovere l’acqua dagli scavi. Ne erano rimaste solo tre, concesse dal consorzio di bonifica dei bacini dello Jonio cosentino. E proprio non bastavano, dopo che vigili del fuoco e protezione civile avevano dovuto ritirare le proprie.
Ora ne arriva una dell’Arssa, un’altra messa a disposizione dalla società agricola Genagricola di Sibari. E poi altre cinque sempre da privati. «In attesa che Governo nazionale e Regione intervengano – è detto in una nota del sindaco di Cassano, Gianni papasso – sono altri enti e privati a mobilitarsi per salvare l’antica Sybaris».
E Pietro Molinaro, presidente regionale di Coldiretti, afferma che «i Consorzi di bonifica e la Coldiretti Calabria, nonostante il maltempo, 24 ore su 24 continuano a lavorare nel Parco Archeologico di Sibari. Un’altra idrovora messa a disposizione dal Consorzio di Bonifica del Pollino, ha potenziato la batteria di mezzi. Adesso – rivendica però Molinaro – bisogna pensare anche al futuro. In primis l’accordo di programma finalizzato al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico tra la Regione e il Ministero dell’Ambiente del 25 novembre 2010 e sancito con verbale di accordo del 11 gennaio 2012 firmato dal presidente Scopelliti e dai ministri Barca (Coesione Territoriale) e Clini (Ambiente). In sostanza si tratta di 220milioni di uro cofinanziati tra Stato e Regione, assegnati a Province e Comuni. Occorre, ad avviso di Coldiretti Calabria, che il presidente Scopelliti e la Giunta regionale, rimodulino gli interventi dando priorità a fiumi e torrenti. Anche i Fondi Fas riprogrammati, (‘niente è intoccabilè), potrebbero essere utilizzati per la prevenzione in particolare per la messa in sicurezza per fiumi e torrenti. Gli enti di bonifica poi, potrebbero operare in regime di sicuro risparmio anche con l’utilizzo degli operai idraulico-forestali come prevede la Legislazione regionale mantenendo quindi i livelli occupazionali e dando nel contempo dimostrazione reale di ‘forestazione produttivà da molti evocata e mai realmente perseguito».
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