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REGGIO CALABRIA – Quarantatue lavoratori, impiegati alla facoltà di agraria dell’Università di Reggio Calabria, sono stati licenziati. Lo rendono noto, attraverso un comunicato stampa, le segreterie provinciali di Flai-Cgil e Fai-Cisl. «La recentissima disdetta della Convenzione che regolava il rapporto di lavoro – si legge in un comunicato – effettuata peraltro unilateralmente dall’Ateneo senza alcun preventivo confronto con le organizzazioni sindacali ha gettato nello sconforto le maestranze, che si ritrovano così prive dell’unica forma di sostentamento».
«Nel merito della delicatissima vicenda – fanno rilevare i sindacati – che vede svanire ulteriori e sin qui fruttuosi posti di lavoro in un contesto lavorativo locale peraltro già abbastanza asfittico – le organizzazioni sindacali hanno registrato l’inopinata chiusura degli organi dell’ateneo a qualunque tipo di confronto, finendo col generare non poche tensioni. L’imminente presentazione da parte dell’Ateneo del bilancio di previsione redatto senza alcun confronto con i sindacati nella parti di pertinenza, lasciate così all’oscuro, tra le altre cose, dei criteri di riorganizzazione dei campi sperimenti nonchè degli standard cui deve tendere la futura riorganizzazione del lavoro, suscita parecchie perplessità. Troviamo perlomeno singolare – scrivono Flai e Fai – un simile comportamento nell’ambito della pubblica amministrazione. Invitiamo, dunque, l’Università a differire l’approvazione del documento amministrativo di indirizzo dando priorità al confronto con le organizzazioni sindacali». I sindacati chiedono l’intervento della Prefettura.

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