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L’ex dg del San Carlo capolista al Senato. Con lui Caparrotti
Colpaccio Popolari unitiCannizzaro si candida
di LUCIA SERINO 
E alla fine ha deciso. Col botto. Sparigliando le carte di questa  campagna elettorale – scontata fino a un certo punto, nonostante gli  immobilismi del porcellum – Michele Cannizzaro, medico, si candida: capolista al senato per i Popolari uniti.  Antonio, “Tonino” Potenza, patron del partito, gli offre un simbolo ma  soprattutto un luogo da dove, com’è nel suo stile, Cannizzaro  sicuramente partirà per la grande rimonta. Con lui in lista anche il cardiochirurgo Sergio Caparrotti. Una bella accoppiata che lascia  intendere come uno dei punti forti della loro campagna sarà la sanità:  Cannizzaro è l’ex direttore sanitario del San Carlo, campione di  efficienza, molto rimpianto. E Caparrotti è stato il cardiochirurgo di  punta di quella gestione. Maruggi e Martorano, dunque, sono avvisati:  dal mondo della sanità vengono anche altri candidati. Tonino Potenza, ex assessore regionale, aveva l’esigenza di rilanciare,  riaggregando consensi e voti, un partito che ha significato molto in  termini di potere locale, molto radicato nel capoluogo (il consigliere  regionale Scaglione è stato l’unico a rivendicare per Potenza la sede  dell’eventuale provincia unica) e che, nella parcellizzazione dei rivoli  del Centro ma anche per vicende giudiziarie ancora in corso, poteva  rimanere fuori dalla grande disputa 2013. Potenza fa un passo indietro e  dà carta bianca al neo candidato. In pochi ci credevano. Più volte  l’imprevedibile “dottore”, manager della sanità privata, aveva lasciato  intendere un suo possibile coinvolgimento nello scenario politico  regionale. Era stato spesso “sul punto di”. Anche la recente formazione  del Grande Sud lo aveva incrociato nelle settimane scorse. Cannizzaro  non fa mistero del fatto che la candidatura al Senato è solo l’inizio di  un percorso politico il cui vero obiettivo sembra essere la città di  Potenza. Chi lo ha incontrato in queste ore racconta di un Cannizzaro più  galvanizzato che mai. In fondo è la sua prima campagna elettorale da  protagonista in prima persona. Dal giorno delle dimissioni dall’ospedale  San Carlo — era la primavera del 2007 — ad oggi la sua storia si è  svolta in capitoli di discussioni infinite, di veleni ma anche di soddisfazioni, comprese quelle  giudiziarie. Un uomo che attira sentimenti estremi, generoso ma anche  astuto, capace di tessere relazioni di utilità (in fondo con Potenza  aveva avuto un rapporto non proprio idilliaco), ma — soprattutto — un  instancabile organizzatore. A meno di colpi di scena dell’ultima ora,  nessuno lo ferma più.  

E alla fine ha deciso. Col botto. Sparigliando le carte di questa  campagna elettorale – scontata fino a un certo punto, nonostante gli  immobilismi del porcellum – Michele Cannizzaro, medico, si candida: capolista al senato per i Popolari uniti.  Antonio, “Tonino” Potenza, patron del partito, gli offre un simbolo ma  soprattutto un luogo da dove, com’è nel suo stile, Cannizzaro  sicuramente partirà per la grande rimonta. Con lui in lista anche il cardiochirurgo Sergio Caparrotti. Una bella accoppiata che lascia  intendere come uno dei punti forti della loro campagna sarà la sanità:  Cannizzaro è l’ex direttore sanitario del San Carlo, campione di  efficienza, molto rimpianto. E Caparrotti è stato il cardiochirurgo di  punta di quella gestione. Maruggi e Martorano, dunque, sono avvisati:  dal mondo della sanità vengono anche altri candidati. Tonino Potenza, ex assessore regionale, aveva l’esigenza di rilanciare,  riaggregando consensi e voti, un partito che ha significato molto in  termini di potere locale, molto radicato nel capoluogo (il consigliere  regionale Scaglione è stato l’unico a rivendicare per Potenza la sede  dell’eventuale provincia unica) e che, nella parcellizzazione dei rivoli  del Centro ma anche per vicende giudiziarie ancora in corso, poteva  rimanere fuori dalla grande disputa 2013. Potenza fa un passo indietro e  dà carta bianca al neo candidato. In pochi ci credevano. Più volte  l’imprevedibile “dottore”, manager della sanità privata, aveva lasciato  intendere un suo possibile coinvolgimento nello scenario politico  regionale. Era stato spesso “sul punto di”. Anche la recente formazione  del Grande Sud lo aveva incrociato nelle settimane scorse. Cannizzaro  non fa mistero del fatto che la candidatura al Senato è solo l’inizio di  un percorso politico il cui vero obiettivo sembra essere la città di  Potenza. Chi lo ha incontrato in queste ore racconta di un Cannizzaro più  galvanizzato che mai. In fondo è la sua prima campagna elettorale da  protagonista in prima persona. Dal giorno delle dimissioni dall’ospedale  San Carlo — era la primavera del 2007 — ad oggi la sua storia si è  svolta in capitoli di discussioni infinite, di veleni ma anche di soddisfazioni, comprese quelle  giudiziarie. Un uomo che attira sentimenti estremi, generoso ma anche  astuto, capace di tessere relazioni di utilità (in fondo con Potenza  aveva avuto un rapporto non proprio idilliaco), ma — soprattutto — un  instancabile organizzatore. A meno di colpi di scena dell’ultima ora,  nessuno lo ferma più.  

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