X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

COSENZA – La terza sezione del Tar del Lazio ha confermato, con pronuncia collegiale, l’ammissione con riserva di trenta studenti esclusi da Scienze della formazione primaria e che avevano fatto ricorso. La sospensiva, accordata in via d’urgenza pochi giorni prima di Natale, riguarda la graduatoria del corso di laurea, nella parte in cui i ricorrenti non risultavano ammessi. Il giudizio di merito invece non arriverà prima di undici mesi: l’udienza per la trattazione del ricorso è stata fissata il prossimo 6 novembre. Vittoria piena, in questa prima fase, per i ricorrenti e i loro legali – gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia – visto che incassano anche la condanna del Ministero dell’istruzione, università e ricerca al pagamento delle spese processuali. Perché il ricorso, va ricordato, è contro il Miur e l’Unical è costituita come controinteressata. La battaglia dei legali è contro il numero chiuso e non è la prima, perché gli avvocati Bonetti e Delia hanno all’attivo numerose sentenze favorevoli, da Architettura a Medicina passando per Scienze della formazione primaria in vari atenei italiani. Ad essere contestato è il doppio vincolo stabilito dal Ministero, che al numero massimo di posti assegnati al corso di laurea aggiunge un numero minimo di risposte corrette da raggiungere nei test d’ammissione.
Per Scienze della formazione primaria era 55 su 80 (lo scorso anno era 60) e all’Unical questa soglia fu un obiettivo centrato da pochissime aspiranti matricole: su 647 candidati, per un totale di 205 posti, solo in 55 superarono la prova. A mandare in crisi i candidati furono anche domande sugli aggettivi dimostrativi e i pronomi numerali. In discussione davanti al Tar non c’erano comunque i quiz, nè i risultati conseguiti dai candidati: i legali chiedevano l’ammissione dei propri ricorrenti perché erano rimasti ancora numerosi posti da coprire. A dicembre, il presidente della Terza sezione del Tar laziale, Franco Bianchi, aveva concesso la sospensiva giudicando «illogica la previsione di un punteggio minimo applicabile che non consente lo scorrimento della graduatoria in presenza di posti vacanti derivanti dal mancato riempimento integrale della stessa all’esito della prova selettiva».
Nella camera di consiglio di mercoledì la sezione (presidente Bianchi, consiglieri Michelangelo Francavilla e Ines Simona Immacolata Pisano) ha confermato il provvedimento, autorizzando l’ammissione con riserva dei ricorrenti alla frequenza del corso di laurea, tenendo conto «della disponibilità di 205 posti» e di un «precedente favorevole», ossia un’ordinanza simile che risale allo scorso febbraio. Si trattava sempre di Scienze della formazione primaria, ma in quel caso l’ateneo era l’Università degli studi dell’Aquila: il Tar del Lazio accolse la richiesta di sospensiva, avanzata dagli stessi legali, e dispose l’ammissione con riserva degli studenti. In quel caso si contestava la soglia minima di 60 su 80 per il superamento del test perché «in tutti gli altri corsi la soglia minima è fissata in 20/80». I ricorrenti dunque – finiti in graduatoria ai posti più diversi, da chi ha mancato l’ammissione per un soffio a chi è arrivato duecentesimo o giù di lì – potranno frequentare i corsi. Toccherà all’amministrazione dell’Unical gestire ora queste ammissioni “con riserva”.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE