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LAMEZIA TERME (Catanzaro) – «Il lavoro degli immigrati ha la stessa nobiltà e dignità del lavoro di ognuno, e deve essere valorizzato, salvaguardato e difeso. Il suo sfruttamento è una grave offesa a Dio e all’uomo». Lo ha detto il vescovo di Lamezia Terme mons. Luigi Antonio Cantafora, celebrando, oggi, nella Festa del Battesimo del Signore, la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. «Ogni persona, in quanto tale – ha detto poi il Vescovo – ha diritto a vivere dignitosamente nella propria patria, ma ha anche il diritto di migrare e di essere accolta. In una terra come la Calabria, che conosce l’immigrazione e l’emigrazione, questa giornata assume un significato del tutto particolare. Noi vi accogliamo e salutiamo, – ha detto riferendosi agli immigrati – ma allo stesso tempo sappiamo anche di dover salutare tanti nostri giovani e tante nostre famiglie che non trovano qui a Lamezia, possibilità per il loro futuro. A tutti, come Chiesa siamo vicini. Una piaga ci preoccupa grandemente, in quanto è fonte di pericolosa ingiustizia, ovvero lo sfruttamento dell’immigrazione irregolare».
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