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ASCOLI PICENO – Tre anni e mezzo di reclusione, 900 euro di multa, 15mila euro di provvisionale in favore della vittima e il risarcimento dei danni da stabilire in separata sede. Questa la condanna inflitta oggi dal giudice monocratico di Ascoli Marco Bartoli a Nunzio Calabrese, il 27enne di Reggio Calabria che il 27 ottobre 2012 picchiò selvaggiamente la sua fidanzata, una soldatessa del 235mo Rav Piceno. L’accusa per lui era di lesioni personali gravi e rapina ai danni di Sonia Viola Mammone, che nella violenta aggressione riportò la doppia frattura scomposta della mandibola.   La sentenza di condanna è stata in linea con le richieste del pm Enrica Ruggieri. Il giovane, nella precedente udienza, si era giustificato dicendo: «Mi dispiace molto, non volevo farle così male. Avevo bevuto tantissimo quel giorno. L’amavo e l’amo ancora».

La giovane era reduce dal giuramento al termine del corso per volontaria di ferma prefissata. In un B&B alle porte di Ascoli avvenne l’aggressione per motivi economici, come lei stessa ha riferito.   «Mi aveva presa a schiaffi già a luglio, per gelosia, ma avevo superato quell’episodio, ma stavolta no, non lo perdono – aveva detto la 21enne di Reggio Calabria durante il dibattimento -. Ho dovuto consegnagli la tessera postepay per convincerlo a portarmi in ospedale dopo avermi colpito con calci, pugni, stretto le braccia al collo e avermi tappato la bocca. Mi ha anche minacciata e con me la mia famiglia se avessi riferito che era stato lui a rompermi la mandibola a pugni».   Sonia fu convinta a dire come erano effettivamente andate le cose dal comandante del Rav Piceno, colonnello Michele Vicari e dal comandante della compagnia tenente Sergio Cesaroni.

Il reggimento è lo stesso in cui prestava servizio come istruttore Salvatore Parolisi, appena condannato in primo grado per l’omicidio della moglie Melania Rea.

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