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NUMEROSI interventi a ridosso di Capodanno per scongiurare il rischio di una carneficina alla mezzanotte. Ma il bilancio è comunque pesante, con dieci feriti.

 

CATANZARO, 1 GEN – E’ di 10 feriti, di cui uno grave, il bilancio in Calabria dei festeggiamenti per Capodanno.
A Crotone 4 persone si sono recate in ospedale. Nel vibonese 3 feriti di cui un romeno che a San Costantino Calabro e’ stato raggiunto da un colpo di fucile vagante. Il giovane e’ in prognosi riservata. Gli altri 2 feriti sono minorenni di 8 e 13 anni. Nel reggino 2 feriti. A Praia a Mare, nel cosentino, un ragazzo di 14 anni ha subito l’amputazione di un dito di una mano.

LA POLVERIERA NEL PALAZZO –  Ma sui fuochi pirotecnici i controlli sono stati serrati e hanno dato risultati clamorosi, in particolare a Lamezia, da parte dei carabinieri, e nel Reggino con i finanzieri, dove sonos tati scoperti in tutto 1,7 tonnellate di botti illegali e pericolosi, che avrebbero potuto trasformare la festa per il 2013 in un disastro.

A Lamezia, in particolare, il materiale pirotecnico – nove quintali – era custodito in un garage di una palazzina di Sambiase dove vivono diverse famiglie. Si tratta di botti di quarta e quinta categoria, parametri che ne attestano il grado di pericolosità ed ai quali corrispondono specifiche limitazioni al commercio. Invece, i fuochi d’artificio erano stipati in una «polveriera», senza le particolari cautele previste e detenuti in carenza di qualsiasi autorizzazione. I militari hanno denciato a piede libero il proprietario del magazzino, G. B., 52 anni, già noto alle forze dell’ordine. 

Tre persone sono state denunciate invece dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Reggio Calabria che ha sequestrato 690 chilidi botti di fine anno illegali. Il materiale esplodente sequestrato, 180 chili nella Piana di Gioia Tauro e 510 chili nella Locride, appartenente anch’essi alla IV e V categoria, è stato rinvenuto all’interno di abitazioni ed automezzi, in tre diverse operazioni: due eseguite dai militari del Gruppo di Locri e una dai militari del Gruppo di Gioia Tauro insieme a quelli della Compagnia di Palmi.

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