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CATANZARO – Il Presidente di Federfarma di Catanzaro, Vincenzo Defilippo, ha proclamato lo stato di agitazione dell’assistenza consistente nella chiusura volontaria di tutte le farmacie della provincia di Catanzaro, per l’intera giornata del 7 gennaio 2013, ad eccezione delle farmacie tenute ad espletare servizio continuativo in base ai turni determinati dalle diverse Aziende Sanitarie territorialmente competenti. L’iniziativa è stata decisa per protestare contro i ritardi nei pagamenti ai farmacisti da parte dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.  

La Federfarma ha deciso anche la sospensione del servizio del Centro Unico di Prenotazione Cat@hospital per la Provincia di Catanzaro a partire dal 7 gennaio fino al 7 febbraio 2013.   «Sono indignato – afferma Defilippo – per la mancanza di iniziative costruttive provenienti dalla parte pubblica e furente dinanzi al meccanismo di finanziamento che l’Azienda ha unilateralmente instaurato per risolvere i propri problemi di liquidità: ritardare i pagamenti ai farmacisti a tempo indeterminato con il solo onere dell’interesse al saggio legale (attualmente all’2,5%) costituisce di fatto una forma di “finanziamento” che i farmacisti attuano, non per loro volontà, nei confronti dell’azienda. Questa situazione è inaccettabile e fortemente osteggiata dai farmacisti che per primi subiscono oneri più elevati per fare ricorso al sostegno bancario a causa di una mala gestio che non è quella della loro attività bensì quella delle Aziende sanitarie da cui attendono i rimborsi. Ma i vertici della Sanità calabrese, sembrano sordi al problema».  

«Federfarma Catanzaro – prosegue – invocava un incontro urgente con i vertici del settore per l’attuazione dell’accordo del 16 novembre scorso a meno che non voglia ammettersi che quell’incontro ha fatto da specchio delle allodole per superare, ma solo momentaneamente, lo stallo di un sistema in ginocchio.  Già perché i farmacisti della Provincia di Catanzaro, tornano a farsi sentire per evitare di fare la fine della sanità calabrese e di essere trascinati nel suo calderone. Finora abbiamo avuto molta pazienza ma l’attuale crisi finanziaria e il decremento dei margini per la farmacia rischiano di cronicizzare, se non di peggiorare ulteriormente, una situazione già sufficientemente critica. È venuto dunque il momento di capire come mai l’Asp di Catanzaro non riesce a pagare».

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