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 È un momento nero per i trasporti ferroviari in Basilicata e la regione sembra essere piombata in un¹isolamento con l’esterno sempre più preoccupante. A pesare sono soprattutto le scelte di Trenitalia, che al Sud continua a tagliare con l¹accetta e il nuovo orario invernale entrato in vigore ieri lo dimostra chiaramente. Tagli così incisivi che sulla Taranto-Sibari  si viaggia quasi esclusivamente  con autobus sostitutivi e i disagi per gli utenti lucani sono sotto gli occhi di tutti.  Il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, ha annunciato che chiederà un incontro all’amministratore delegato di Trenitalia, Moretti, per chiedere la revisione di una strategia che rischia di affossare i collegamenti in quest’area. La costa jonica lucana è in pratica tagliata fuori dai collegamenti su ferro, che sono quasi del tutto spariti. Ma i problemi riguardano anche
altre direttrici: la Foggia-Potenza, per esempio, dove lavoratori e studenti pendolari sono fortemente penalizzati da viaggi sempre più lunghi a causa di interventi da parte di Trenitalia. E non va meglio sulla Potenza-Salerno, saltata nelle ultime ore agli onori della cronaca per essere una delle 10 peggiori tratte ferroviarie secondo una classifica di Legambiente. E anche l’associazione ambientalista punta il dito contro il nuovo orario invernale inaugurato ieri: «con il nuovo cambio d¹orario – denuncia – vengono soppressi tutti i treni tra Sibari e Taranto, sostituiti con autobus». 

A farne le spese sono i pendolari, alle prese sempre più spesso con riduzione delle corse e disservizi, ritardi orari e lentezze. Per questo Legambiente ha lanciato una giornata di mobilitazione per il 18 dicembre contro “i soliti vecchi treni” che toccherà anche la Basilicata. Dall’altra parte, a complicare la situazione ci si mette in queste ore pure il maltempo, che ieri ha creato problemi ai passeggeri sulla linea Battipaglia-Potenza. A partire dalle 13, infatti, la circolazione ferroviaria è stata completamente sospesa a causa di una frana piombata sui binari, tra le stazioni di Contursi Terme e  Sicignano degli Albumi. Lo smottamento – spiegano da Trenitalia – ha riguardato un terreno non di proprietà di Ferrovie dello Stato ed è stato causato, molto probabilmente, dalle abbondanti precipitazioni che hanno interessato la zona. D¹altra
parte, non è la prima volta che succede da quelle parti con l’arrivo dell’inverno e di piogge oltre il normale. Per garantire i collegamenti,
Trenitalia ha attivato un servizio sostitutivo con autobus  e messo a lavoro le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana per rimuovere i detriti e ripristinare la funzionalità della linea. Secondo quanto riferito dalla società, la situazione dovrebbe tornare alla normalità entro oggi.
Ma se lo smottamento è un imprevisto che può capitare, più difficile è rassegnarsi ai tagli imposti da Trenitalia, che in pratica rischiano di isolare completamente alcune zone della regione, così come sta accadendo anche in Puglia e, ancor di più, in Calabria. Difficile accettarlo soprattutto per chi con il treno si muove abitualmente per motivi di lavoro o di studio, e si trova ora ad affrontare disagi sempre maggiori. E poco importa che i passeggeri delle tratte lucane siano pochi: il diritto al trasporto pubblico dovrebbe essere comunque garantito e in condizioni dignitose di viaggio.  E, invece, in Basilicata, come in altre parti d’Italia, «i pendolari – sintetizza Legambiente – sono stati abbandonati da governo e regioni».
A dirlo sono i numeri: dai dati del rapporto degli ambientalisti  emerge che «nel triennio 2010-2012 la media delle risorse stanziate è diminuita del 22% rispetto al 2007-2009». E non si salva nemmeno il governo dei professori ormai al capolinea. «Anche il governo Monti non fornisce certezze per il futuro del trasporto pendolare in Italia – dice Legambiente – E per il prossimo anno i fondi per il trasporto pendolare sono destinati ancora a ridursi».

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