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CORIGLIANO CALABRO (CS) – Vivevano sulla spiaggia di Schiavonea, in una tendopoli diventata una cittadella della disperazione. Rossano, il luogo in cui ci si era disperati per la tragedia che ha visto sei rumeni morire travolti dal treno mentre tornavano da una giornata di lavoro sui campi, è distante solo pochissimi chilometri. Nei giorni del lutto, l’attenzione si era concentrata anche sulle condizioni di vita dei lavoratori stagionali, impegnati in agricoltura. Ora i carabinieri hanno fatto irruzione in un luogo simbolo dell’emarginazione e del degrado in cui sono costretti gli immigrati nella stessa zona.

Hanno denunciato a piede libero, per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, diciassette cittadini, prevalentemente di nazionalità algerina, marocchina e tunisina, tre dei quali sono stati condotti dalla questura di Cosenza nel centro di identificazione ed espulsione di Caltanissetta. A quattordici stranieri è stato notificato l’ordine di espulsione del questore di Cosenza mentre quanti erano dotati di regolare permesso di soggiorno sono stati condotti presso la Caritas dell’arcidiocesi di Rossano-Cariati.

Ma dietro le irregolarità, è emersa una realtà fatta di ricoveri e tende di fortuna creati sulla battigia del lungomare e in edifici fatiscenti abbandonati. Le tendopoli e gli alloggi utilizzati come dimora, fatiscenti, privi di servizi ed esposti alle intemperie, ricavati con l’utilizzo di lamiere e teli, sono stati rimossi dai militari dell’Arma: sono stati più di 130 i carabinieri coinvolti nell’operazione. Ma il blitz non risolve il problema: un anno fa, nello stesso luogo era stata smantellata un’altra tendopoli. 

Redazione web

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