2 minuti per la lettura
Nel giorno della protesta Fiom, a Potenza, anche gli studenti hanno deciso di esserci. In corteo, insieme, e poi in un’azione di «lotta» che ha richiamato attenzione mediatica e unito le due proteste: si sono riversati sui binari che passano in via del Gallitello. Prima gli studenti, poi gli operai. E lì, sulla ferrovia, nel traffico bloccato e il trasporto ferroviario per un po’ in tilt, hanno fatto assemblea.
I metalmeccanici della Cgil sono scesi in piazza a Potenza, come in altre parti d’Italia, per dire «no» all’accordo, ratificato da Cisl e Uil, sul nuovo contratto di settore. «Un accordo – dicono dalla sigla – al ribasso e separato, che escluda la Fiom e vada a toccare questioni legate a rappresnetanza sindacale, orario di lavoro, e messa in discussione del pagamento dei giorni di malattia». Il corteo in città era partito dal piazzale di Confindustria. «La manifestazione – ha detto il segretario lucano della Fiom, Emanuele De Nicola – è stata organizzata per protestare contro i nuovi accordi firmati a Roma sul contratto nazionale e sulla contrattazione di secondo livello, su cui la Cgil non ha messo la propria firma, ma abbiamo anche discusso delle tematiche locali e delle troppe vertenze aperte nel settore produttivo della Basilicata». Si è discusso delle tanet vertenze aperte, delle fabbriche dismesse, della cassintegrazione, del petrolio, dell’ambiente.
I ragazzi, invece, portavano in dote alcune considerazioni sullo stato in cui versa la scuola. «Sempre meno fondi, troppa attenzione agli istituti privati, poca innovazione, poca considerazione anche per i professori». In un ecosistema che arranca e non è al centro della programmazione, non può garantire un futuro. Per questo si sono impegnati – come spesso nelle ultime settimane – a raccontare con cori e striscioni quello che non va. Per adesso, il loro, «è un presente di lotta».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA