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FALERNA – Saranno i carabieri di Falerna a fare chiarezza su una presunta minaccia che avrebbe ricevuto al telefono mentre stava rilasciando un’intervista al programma le Iene. L’episodio è raccontato sulla pagina Facebook del programma di Italia 1. 

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La “iena” Luigi Pelazza, alle 12.55 del 30 novembre scorso, era a casa di Santo Cardamone a Falerna per un servizio sulla criminalità organizzata calabrese, quando il telefono di quest’ultimo ha iniziato a squillare e dall’altra parte c’era un uomo che minacciava Cardamone di morte perché “stava parlando con le persone sbagliate”. Non è chiaro il motivo per cui il giornalista delle Iene si trovava a casa Cardamone e la scelta di quest’ultimo  come interlocutore per parlare di ‘ndrangheta. 
Sempre su Facebook l’avvocato Fernanda Gigliotti racconta alcuni particolari della vita di Cardamone «che si inventa sempre di essere la vittima protagonista di una vicenda criminale».
«Qualche anno fa quando era candidato alla provincia di Catanzaro, si inventò un attentato e un tentato omicidio, incolpando un povero giovane di Nocera Terinese di un reato gravissimo e costringendolo a difendersi in un processo kafkiano. Il paese di Nocera fu invaso da finanza e magistrati e per tre giorni fu messo a fuoco e  fiamme, con centinaia di interrogatori. Per poi scoprire che si era inventato tutto». E per una di queste vicende l’uomo è stato anche condannato. « Poi si inventò – scrive anche l’avvocato Gigliotti – una serie infinita di grandi scoperte archeologiche, mandando in galera persone serie colpevoli secondo lui di ricettazione, furto e altro. Inventò un complotto internazionale, un sequestro di persona e il suo matrimonio con una principessa facendo cadere nella trappola anche una nota giornalista della sede Rai della Calabria».
Insomma, a distanza di anni sembra che Santo Cardamone continui a riprovarci, ora le indagini incorso dovranno scoprire se è un bluff o quelle minacce siano vere.

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