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POTENZA – Che fine farà l’inchiesta sulla casta di via Verrastro è troppo presto per dirlo, ma un primo risultato sembra averlo già provocato se in 17 dovranno restituire entro il 15 dicembre alle casse dell’amministrazione parte del rimborso già intascato per «attività istituzionali». E’ partita tre giorni dopo il blitz delle forze dell’ordine nel palazzo del Consiglio la verifica sulle distanze utilizzate come base di calcolo per la cosiddetta indennità di trasferta dei residenti fuori Potenza. Il quesito alla base sembra incredibile invece è tutt’altro: di fatto è emerso che per anni sono stati conteggiati molti più chilometri di quelli effettivamente percorsi dai consiglieri da casa al parlamentino lucano e ritorno, come se anche lo spazio potesse contrarsi a piacere secondo il gradimento degli “eletti” che per questo avrebbero ottenuto molto più di quello che a loro spettava per legge.
Si parla di 86mila euro solo tra giugno del 2010 e settembre del 2012, distribuiti in maniera molto diversificata: a chi 7 euro e 20 centesimi in più come Roberto Falotico, che da quest’anno risulta residente a Pignola, e ad altri anche 9mila come i laurioti Mariano Pici e Marcello Pittella, oppure 26 mila come a Pasquale Robortella
che risulta residente a San Martino d’Agri. Cos’è successo? Sarà l’effetto della tettonica terrestre o di un fenomeno ancora sconosciuto, ma se al primo sono stati aggiunti pochi metri, per il secondo si parla di un centinaio di chilometri. Scherzi a parte, all’indice è finito “via Michelin”, sito internet di assistenza agli automobilisti della ditta francese dell’omino dei pneumatici e della nota guida per turisti. Dagli inizi delle legislatura l’ufficio provveditorato del Consiglio avrebbe deciso di adottare il programma inserito sul sito per calcolare gli itinerari dei consiglieri regionali residenti fuori Potenza che avessero chiesto di accedere al rimborso per «attività istituzionali», anche detto «rimborso casa-lavoro», dato che viene calcolato correntemente moltiplicando un terzo del costo di un litro di benzina verde per il numero di chilometri da da percorrere all’andata e al ritorno, per 18 sedute forfettarie tra consiglio e commissioni varie. 
Per gli investigatori coordinati dai pm Eliana Franco, Sergio Marotta e Salvatore Colella la formula adottata non sarebbe corretta rispetto al dettato del Testo unico in materia di indennità di carica, di funzione, di rimborso spese, di missione, di fine mandato e di assegno vitalizio spettanti ai consiglieri regionali della regione Basilicata”, approvato con la legge 38 del 2002. Ma si tratta di un altro aspetto della vicenda e per capire che destino avranno le accuse nei confronti di 29 eletti, più 3 alti funzionari del parlamentino lucano, che risultano indagati proprio per questa ragione bisognerà aspettare i tempi della giustizia. Piuttosto, non è ancora chiaro se
per un problema nelle mappe del sito, nel calcolatore, o nell’inserimento dei dati per la creazione degli itinerari dei consiglieri, eppure il dato che le distanze prese in considerazione per il calcolo del rimborso fossero sballate è già emerso in maniera più che lampante. Per questo gli uffici hanno deciso di correre ai ripari, inviando delle lettere ai consiglieri che hanno preso più del dovuto – e non si sono accorti di nulla – e anche a due che hanno preso di meno, in particolare Franco Mollica e Rocco Vita, ed erano rimasti in silenzio a loro volta forse perché in totale si tratta solo di 2.300 euro.
Al centro, quindi, resta sempre lei: la discussa e ricchissima “indennità di trasferta” dei consiglieri residenti fuori Potenza, che è già costata un processo a 3 dei cinque membri del vecchio Ufficio di presidenza del consiglio, più lo stesso Mollica, che è ancora in corso davanti al Tribunale del capoluogo. All’epoca a destare l’attenzione
degli inquirenti era stata la circostanza che alcuni consiglieri percepissero l’assegno in quanto fuori sede sebbene fossero comodamente domiciliati in città. Oggi invece si parla di un’ipotesi per cui funzionari ed eletti avrebbero concordato un’interpretazione “estensiva” – forse nel senso della borsa – della legge per la «determinazione della sua entità», e stratagemmi per moltiplicare rimborsi. Mentre è assodato che in almeno 17 casi uno dei fattori della formula fosse stato “pompato” dal sito della Michelin, proprio come un pneumatico dei loro. E’ bastato prendere le tabelle dell’Aci per ristabilire la verità. Inoltre per il futuro è stato stabilito che i percorsi verranno ricalcolati ogni sei mesi, non sia mai che nel frattempo l’apertura di una nuova strada non li abbatta ulteriormente. 

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