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L’idea è di stoppare la cancellazione della Provincia di Matera puntando sulla battaglia parlamentare. E per dare forza al percorso che adesso dovranno mettere in piedi durante l’iter del decreto legislativo sul riordino degli enti locali, non fanno fronti separati. L’emendamento dei parlamentari lucani è bipartisan e allargato anche ad altri colleghi di altri territori. È a Palazzo Madama che si svolgerà la prima parte del percorso legislativo del testo varato dal governo Monti: è in questa camere che ci saranno più possibilità di mettere mano al decreto. Così, i senatori lucani insieme ad altri colleghi presenteranno un emendamento al testo del riordino delle Province per consentire, in una regione dove vi fosse dopo il riordino una sola provincia, il mantenimento in vita di quelle Province che abbiano almeno uno dei due requisiti fissati dalla delibera del consiglio dei ministri del 20 dicembre 2008. In pratica nel caso della Basilicata la Provincia di Matera potrebbe essere preservata perché rispetta il parametro territoriale avendo 3.446 km quadrati di estensione (rispetto alla soglia di 2.500 km quadrati fissata dal governo).I senatori lucani Guido Viceconte (Pdl), Filippo Bubbico (Pd), Cosimo Latronico (Pdl), Maria Antezza (Pd), Carlo Chiurazzi (Pd), Egidio Digilio (Pd), a cui si sono aggiunti già Salvatore Mazzaracchio e Andrea Pastore (e altri si aggiungeranno) ritengono che l’emendamento «rispetti l’impianto del decreto del governo di riordino e ponga un ragionevole problema di funzionalità del nuovo assetto di governance tenendo conto anche del limite di estensione territoriale delle nuove Province. Sarebbe difficile il funzionamento di una sola provincia di circa 10.000 km quadrati di estensione come accadrebbe in Basilicata se non fosse corretto il decreto. I senatori proponenti restano fiduciosi che il governo ed il parlamento sapranno apprezzare la fondatezza e l’equilibrio della proposta».
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