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«Certe cose, non occorre essere tecnici per capirle. Le linee guida governative sulla presentazione dei progetti eolici, ma ancor prima le regole della buona progettazione, impongono una dettagliata descrizione del territorio “nei suoi aspetti più significativi”, sia prima dell’intervento che dopo». Per questo Vitantonio Iacoviello ha deciso di fare da sè, mescolando fotografie, proiezioni, documenti. E racconta, così, alcune «imprecisioni» che ha riscontrato nel progetto di quattro impianti eolici in area di Lavello. L’invito è a guardare con molta attenzione le fotografie (nella gallery) che mettono in fila il prima e il forse di un territorio che vuole salvaguardare. Ne ha parlato anche in una lettera che ha scritto al presidente della Repubblica. «Ho evidenziato come nelle relazioni tecniche (dei progetti) vengono sottovalutati gli impatti dovuti a rumori, a infrasuoni, ai pericoli per possibili lanci di frammenti di pala e di ghiaccio». Ma ha anche denunciato del «grave problema della svalutazione drastica di terreni e strutture circostanti agli impianti eolici. Eppure – aggiunge Iacoviello – si ha la sfacciataggine di affermare che simili progetti costituiranno attrattiva turistica, porteranno ricchezza, occupazione, miglioramento dell’ambiente nella zona». Per questo cheide «un drastico cambiamento nella politica di approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, che non può e non deve più essere affidato ai grandi impianti e ai loro proponenti». 

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