Niente da fare per il contributo di 50mila euro agli studenti disabili, che la seconda commissione consiliare avrebbe voluto recuperare riducendo da 800mila a 750mila euro il fondo per le scuole paritarie. Nella seduta di ieri, infatti, il Consiglio regionale ha dato il via libera (con 18 voti favorevoli di Pd, Idv, Mpa, Gruppo Misto, Ial, Pu e Psi, 8 voti contrari del Pdl e l’astensione di Romaniello di Sel) al piano per il diritto allo studio 2012-2013, approvando a larghissima maggioranza un emendamento proposto da Roberto Falotico (Mpa), che prevedeva appunto di ripristinare interamente il sussidio per le scuole dell’infanzia private. Una decisione che ha acceso le polemiche, con dure critiche da parte del consigliere di Sel, Giannino Romaniello, che pure ha riconosciuto gli elementi positivi del piano, per esempio «l’obbligo per i Comuni di adottare l’Isee per definire la compartecipazione dei cittadini alle spese per servizi, quali mensa e trasporto». «Purtroppo – ha attaccato Romaniello – un emendamento approvato dalla stragrande maggioranza (c’è concorrenza fra Pd, Pdl e centristi a volersi “amicare” la Chiesa) ha tolto i 50mila euro per le azioni a sostegno dei disabili ripristinando la proposta originaria della Giunta per le scuole paritarie». Secondo il capogruppo di Sel, la scelta è sbagliata per due ordini di ragioni: «la prima perché si assegnano zero euro per le azioni a sostegno dei disabili e la seconda perché tutte le voci del capitolo hanno subìto tagli rispetto all’anno precedente e solo quella riferita alle scuole paritarie ha visto un incremento a scapito dei disabili. Sel di Basilicata non ha ma assunto posizioni ideologiche – conclude Romaniello – e questa volta sono stati altri che in modo ideologico e per principio hanno voluto imporre la propria scelta chiaramente a favore del modello di scuola paritaria». Di tutt’altro avviso il consigliere dell’Mpa, Roberto Falotico, che quell’emendamento lo ha proposto al Consiglio regionale. «Non si può far finta che, mentre per la spending review lo Stato tende sempre di più a contenere la spesa – ha detto ieri – la Regione ormai da anni sostiene la meritoria azione educativa svolta dalle scuole materne paritarie condotte in modo particolare da personale ecclesiale, che in molti casi (in oltre 60 comuni della Regione) sostituiscono la scuola per l’infanzia statale».