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VIBO VALENTIA – SARA’ recapitato con ogni probabilità oggi presso Palazzo ex Enel il decreto di scioglimento dell’amministrazione provinciale e domani il prefetto Michele Di Bari provvederà a nominare il commissario straordinario. Si chiude, dunque, così l’era di Francesco De Nisi (che aveva presentato le dimissioni da presidente lo scorso 29 ottobre per potersi candidare alla Camera e da qui lo scioglimento) alla guida della Provincia. Non prima, però, di avere assistito in queste ultime ore al fallito tentativo di riunire ancora una volta per la giornata di ieri il Consiglio con in agenda l’approvazione del Bilancio di previsione dopo la sua bocciatura a fine ottobre. Un testo divenuto scottante per via dell’inchiesta giudiziaria  –  che più avanti vedremo meglio – piombata sull’ente. Tanto che la stessa dirigente degli Affari finanziari Armanda De Sossi, nonostante il documento fosse stato corretto, non ha inteso firmare, mentre il direttore generale dell’ente Ulderico Petrolo ha presentato addirittura sabato scorso le dimissioni pur di non sottoscrivere il Bilancio. E’ toccato, quindi, a Francesco Marziali, segretario generale e per poche ore anche direttore facente funzioni, apporre sabato in calce al testo il proprio nome e cognome. Ma nulla. Il Collegio dei revisori dei conti, infatti, fino alla tarda serata di sabato non ha dato alcun parere contabile favorevole. Nessuno dei tre revisori ha inteso firmare. Paura? Chissà…Di conseguenza, anche se il documento aveva ottenuto la firma di Marziali, questa non è stata sufficiente a fare riunire il Consiglio. La mancata approvazione del Bilancio sottopone, tuttavia, la Provincia al rischio della dichiarazione di dissesto finanziario da parte del commissario. Una eventualità che aprirebbe le porte della mobilità ai dipendenti in esubero di Palazzo ex Enel.  Il tutto, poi, è accaduto e accade mentre il mondo politico e sindacale e semplici cittadini stanno facendo di tutto per evitare che il decreto legge del Governo sulla revisione della spesa pubblica dia attuazione alla soppressione della Provincia e al conseguente accorpamento dell’ente vibonese a quello di Catanzaro.   

 Intanto, oggi riprenderà l’attività investigativa del sostituto procuratore Michele Sirgiovanni e dei finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Vibo e del Nucleo speciale di Polizia valutaria di Reggio Calabria, che da circa una settimana sono affiancati anche dagli ispettori della Ragioneria generale dello Stato inviati dal Ministero dell’Economia. Sono impegnati nella maxi-inchiesta che, partendo dal “buco” dei fondi alluvionali del 2002 di Palazzo ex Enel si è via via allargata all’intero «sistema Provincia». Allo stato sono sette le persone indagate per peculato in concorso, a diverso titolo, e falso: l’ex impiegata Mirella Currò, che in settimana ha lasciato il carcere per passare ai domiciliari; il marito della donna, Baldassarre Bruzzano; le nipoti dei coniugi Bruzzano-Currò, Maria Menna e Valentina Macrì; la dirigente degli Affari finanziari della Provincia Armanda De Sossi; il segretario generale Francesco Marziali; il dirigente degli Affari generali Antonio Vinci. In questa settimana proseguirà l’analisi del materiale documentale ed informatico posto sotto sequestro o acquisito in copia dai militari del tenente colonnello Michele Di Nunno e del tenente colonnello Massimiliano Martina. Inoltre il pm Sirgiovanni proseguirà negli interrogatori, tanto delle persone sottoposte ad indagini, quanto delle persone informate sui fatti. Non è escluso, anzi si ritiene molto probabile, che proprio in settimana dal vecchio Palazzo di giustizia possano partire nuove informazioni di garanzia.

 

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