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CASTROVILLARI – È stato rintracciato e sentito dagli inquirenti anche il “misterioso” automobilista di passaggio che accompagnò la testimone al bar per telefonare. Dunque, con o senza fantomatico “gruppo zeta”, i carabinieri del nucleo investigativo di Cosenza e i magistrati della Procura di Castrovillari hanno lavorato – e affermano che ancora stanno lavorando – sul caso di Denis Bergamini come non era facile attendersi, visto che sono passati 23 anni dal 18 novembre 1989, quando il calciatore rossoblù venne trovato morto davanti alle ruote di un camion sulla statale 106.
Insomma: l’uomo esiste – e questo lo avevano confermato anche il camionista Raffaele Pisano e il barista Mario Infantino. La sua figura si era però ammantata di mistero giacché era sembrata inverosimile la circostanza che l’uomo lasciasse la sua automobile (una Fiat Uno, e non una Golf o una Ritmo come dichiarò la teste) sul luogo dei fatti con la moglie incinta al suo interno per accompagnare la ragazza al più vicino bar dal quale chiamare la mamma e i dirigenti della squadra in ritiro al Motel Agip. La moglie del giovane era incinta davvero. Ma a renderlo veramente misterioso era stato il fatto che in quella prima fase di indagini il giovane non venne identificato e nessuno potette acquisire la sua versione dei fatti.
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