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COSENZA – Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, a seguito dell’incontro con il direttore generale dell’Università della Calabria manifestano «forte disappunto – riporta una nota – per quanto illustrato riguardo la riorganizzazione del personale». I sindacati che dichiarano lo stato di agitazione del personale Unical, prosegue la nota, «contestano, preliminarmente, l’assenza di un profondo processo di revisione di tutte le strutture dell’Ateneo, con particolare riguardo alle politiche di gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. Tale processo avrebbe dovuto consentire all’Unical l’adeguamento alle reali esigenze organizzative per fronteggiare le evidenti criticità, in ordine alla riduzione dei finanziamenti pubblici ed al limitatissimo turn over. Una riorganizzazione, non solo limitata alle singole strutture dipartimentali ma addirittura priva di criteri oggettivi, non calibrata su un progetto culturale e scientifico, di cui dovrebbero essersi dotate le varie strutture, non può che denunciare la miopia di questa Amministrazione».
«Le organizzazioni sindacali, inoltre – riporta la nota – continuano a registrare il perdurare di due situazioni anomale nell’organizzazione dell’Ateneo, sulle quali è legittimo soffermarsi. La prima riguarda la carica di pro-rettore, ricoperta dal professore emerito Lucio Grandinetti. La seconda riguarda l’incarico dirigenziale affidato all’ing. Renato Greco. In un momento delicato di emanazione di provvedimenti che mirano a ridurre la spesa pubblica, con particolare riferimento al divieto di conferimento di incarichi ad ex dipendenti collocati in pensione, perchè i suddetti, al di là delle norme sopra evidenziate, non rassegnano le dimissioni? L’auspicio è che questi ed altri pensionati facciano i pensionati, lasciando spazio e risorse finanziarie almeno a coloro che avrebbero dovuto professionalmente e culturalmente formare».
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