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ROMA – «L’operazione condotta dalla Guarda di Finanza in Calabria, di cui stamane si sono conosciuti i dettagli, rivela quanto sia necessaria una stretta collaborazione tra le forze dell’ordine, l’Inps e tutte le istituzioni impegnate nella difesa della legalità». Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, commenta la notizia dell’intervento che ha portato alla scoperta di una truffa milionaria ai danni dell’Istituto. Mastrapasqua segnala che in tre anni, sono state 18 mila le denunce per truffe. «Ringrazio la Guardia di Finanza e i dirigenti e i funzionari dell’Inps che – afferma – sul territorio da anni si stanno impegnando in una lotta impari contro le organizzazioni criminali, che purtroppo possono contare sulla contiguità territoriale di alcuni impiegati infedeli, di alcuni intermediari truffaldini e di professionisti così come di politici troppo spesso disponibili alla corruzione. Le indagini che hanno portato alla scoperta di una truffa per oltre 11 milioni ai danni dell’Inps sono nate dalle segnalazioni che tre anni fa costarono l’aggressione di alcuni dirigenti dell’Istituto, che furono persino costretti a vivere per mesi sotto scorta. L’eroismo non deve tuttavia essere considerato come un atto normale, ma straordinario». «Per rendere ordinario il contrasto all’illegalità – conclude – serve la possibilità di contare su tutte le risorse di una istituzione come l’Inps in prima linea per assicurare le prestazioni del Welfare del Paese, e allo stesso tempo in grado di garantire i doverosi controlli perchè queste prestazioni giungano solo a chi ne ha diritto». «In questi ultimi tre anni la collaborazione tra Forze dell’ordine e funzionari e dirigenti dell’Inps hanno portato a risultati straordinari – ricorda il presidente dell’Inps, Mastrapasqua – nelle azioni di contrasto alle truffe: dal 2010 sono più di 5.500 le persone indagate, oltre 18mila quelle denunciate e più di 200 quelle arrestate. Quasi mezzo miliardo di euro la consistenza delle truffe accertate ai danni dell’Inps. Le fattispecie più frequenti delle truffe riguardano la costituzione di falsi rapporti di lavoro in agricoltura per ottenere prestazioni a sostegno del reddito non dovute, come il caso di oggi in Calabria. In questi ultimi tre anni sono stati annullati quasi mezzo milione di contratti di lavoro fittizi. Ma le truffe all’Inps riguardano anche la riscossione di assegni sociali da parte di persone non più residenti in Italia, o la riscossione di pensioni per conto di persone decedute. Una considerazione a parte merita il caso delle false invalidità e dei controlli straordinari che sono arrivati a 550mila – entro il 2012 arriveranno alla quota di 800mila – con più di 70mila prestazioni già revocate ad altrettanti cittadini italiani: una città più grande di Mantova o Viterbo». «Indebolire l’Inps vuol dire indebolire anche questo formidabile presidio di legalità sul territorio – ha commentato Mastrapasqua – che sa individuare e isolare al suo interno i dipendenti infedeli: senza strumentalizzare il dibattito di questi giorni sulla spending review, mi sembra però il caso di ribadire, davanti a questi fenomeni di illegalità da contrastare e di controlli da assicurare, che l’Inps non può subire tagli al personale, così come le altre Amministrazioni pubbliche impegnate in attività di centrale interesse per lo Stato». «Sono certo che il Governo e il Parlamento sapranno comprendere la delicatezza del compito che le lavoratrici e i lavoratori dell’Inps stanno svolgendo – conclude Mastrapasqua – in un contesto territoriale dove troppe contiguità con il malaffare devono essere risolte. L’Inps è un’amministrazione centrale dello Stato, ma è anche un irrinunciabile presidio di legalità sul territorio».
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