3 minuti per la lettura
COSENZA – Una truffa all’Inps da 11 milioni è stata scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza che hanno dato esecuzione a 15 provvedimenti agli arresti domiciliari, 21 obblighi di presentazione alla pg ed un obbligo di dimora, disposti dal Gip su richiesta della Procura di Rossano. Tra gli arrestati c’è il consigliere provinciale Antonio Carmine Caravetta, dell’Udc mentre tra gli indagati c’è un appartenente al Corpo della Guardia di finanza. Il militare, secondo l’accusa, avrebbe preavvertito i responsabili del patronato Epas di Schiavonea di Corigliano Calabro di un imminente controllo da parte degli ispettori dell’Inps. L’Epas è stato definito dagli investigatori come il «vero motore di alimentazione della gestione illecita, con evidenti commistioni tra la struttura sindacale-politica e alcuni funzionari e dipendenti della sede Inps di Rossano». I finanzieri hanno scoperto l’esistenza di 4.098 falsi braccianti agricoli. Beni per 66 milioni di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza del Comando provinciale di Cosenza nel corso dell’operazione condotta stamani contro un’organizzazione che nell’alto cosentino ha messo in atto una truffa ai danni dell’Inps per 11 mln di euro. Tra i beni sequestrati figurano anche un patronato sindacale Epas con sede a Schiavonea di Corigliano Calabro e 23 tra società, cooperative e ditte individuali agricole. Nel corso dell’operazione sono state eseguite anche 84 perquisizioni e notificati 92 avvisi di garanzia. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata ai danni dell’Inps, peculato, corruzione, abuso d’ufficio, falso, accesso abusivo a sistemi informatici e violazione della normativa in materia elettorale.
Una vasta organizzazione criminale che procurava ad un ampio numero di soggetti indennità di disoccupazione, di malattia e di maternità con correlativa contribuzione figurativa, dietro il corrispettivo di una somma di denaro.Quella smantellata dalla guardia di finanza del Comando provinciale di Cosenza era un’organizzazione, proprio per l’alto numero di persone che ha coinvolto, che avrebbe avuto un peso anche sotto forma di sostegno elettorale a favore di Caravetta in occasione delle votazioni comunali a Corigliano Calabro e provinciali svoltesi nel 2009. In sostanza l’organizzazione, secondo l’accusa, avrebbe controllato e condizionato le preferenze elettorali dei falsi braccianti agricoli, assicurando, in cambio, l’accesso abusivo e illegale al sistema di tutela previdenziale col diretto coinvolgimento di alcune strutture sindacali. Nell’organizzazione, secondo l’accusa, erano coinvolti imprenditori agricoli, sindacalisti, consulenti del lavoro, commercialisti, amministratori locali e falsi lavoratori.
EPAS ESTRANEA. «Il Patronato Epas prende nettamente le distanze da quanto accaduto stamattina nella Provincia di Cosenza, sottolineando come il signor Caravetta non è più responsabile del nostro patronato da oltre tre anni; di conseguenza l’Epas ribadisce la sua estraneità ai fatti che da stamattina stanno rimbalzando sui media, e comunica che ha già provveduto a sospendere immediatamente la sede Epas di Schiavonea e si riserva di prendere i dovuti provvedimenti nei riguardi del personale operante in essa». È quanto afferma, in un comunicato, il presidente nazionale del Patronato Epas, Domenico Denis Nesci, a seguito dell’arresto del consigliere provinciale dell’Udc Antonio Carmine Caravetta nell’ambito dell’inchiesta Senza Terra.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA