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CROTONE – Nell’inchiesta sull’utilizzo dei materiali di scarto dell’ex Pertusola che ha registrato quest’oggi il proscioglimento di tutti i 45 indagati, su decisione del Gup di Crotone, Gloria Gori, a suo tempo furono coinvolti anche due ministri della Repubblica: Edo Ronchi e Alfonso Pecorario Scanio per i periodi in cui rispettivamente hanno ricoperto l’incarico di vertice al ministero dell’Ambiente.

Per quanto concerne, nello specifico, la posizione di Ronchi già il pm Paolo Petrolo a suo tempo aveva chiesto l’archiviazione e il tribunale dei ministri, nel procedimento che ha portato al suo proscioglimento, ha rilevato che all’epoca dei fatti la classificazione del cubilot, utilizzato per la produzione del cic, il materiale utilizzato nel sottosuolo crotonese, era tra i rifiuti non pericolosi. Classificazione poi rivista il 3 maggio 2000, «in epoca successiva alla cessazione della carica di ministro dell’Ambiente che data al 25 aprile 2000». 

Anche l’altro ex ministro all’Ambiente, Alfonso Pecoraio Scanio, nell’ambito dello stesso procedimento, si vide prosciolto con totale archiviazione di tutte le accuse inerenti il suo ruolo di ministro nella vicenda della ex Pertusola.

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