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SONO 53 i Comuni sciolti per mafia nella storia della Calabria, alcuni dei quali hanno dovuto fare i conti con la decisione del Consiglio dei Ministri per due volte e uno (Roccaforte del Greco) addirittura per tre volte. Legautonomie Calabria ne riporta l’elenco nella sia banca dati e agli enti locali si aggiungono anche l’Azienda sanitaria locale di Locri e le Aziende sanitarie provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia. In ogni caso, è la prima volta, con Reggio Calabria, che viene sciolto per le infiltrazioni mafiose un capoluogo di provincia.
Tra i 52 Comuni sciolti in precedenza, 5 sono i casi di enti locali che hanno vinto il ricorso presentato dalle amministrazioni che sono state, quindi, reintegrate. Questo l’elenco completo dei Comuni sciolti per mafia in Calabria, ed a cui si aggiunge Reggio: Africo (scioglimento annullato); Amantea (annullato); Bagaladi; Borgia; Botricello (annullato); Bova Marina; Briatico; Calanna; Camini; Careri; Cirò; Condofuti; Corigliano Calabro; Cosoleto; Delianuova; Fabrizia; Gioia Tauro; Guardavalle; Isca sullo Ionio; Isola di Capo Rizzuto; Lamezia Terme; Limbadi (prima ancora che entrasse in vigore la legge attuale); Marcedusa; Marina di Gioiosa Ionica; Melito Porto Salvo; Mileto; Molochio; Monasterace (annullato); Mongiana; Nardodipace; Nicotera; Parghelia; Platì; Rizziconi; Roccaforte del Greco; Roghudi; Rosarno; Samo; San Ferdinando; Santo Stefano in Aspromonte; San Gregorio d’Ippona; San Luca; San Procopio, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (reintegrati); Sant’Ilario dello Jonio; Sant’Onofrio; Seminara; Sinopoli; Soriano Calabro; Stefanaconi; Strongoli (annullato); Taurianova.
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