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REGGIO CALABRIA – La decisione sul futuro del civico consesso della città dello Stretto è giunta al termine del Consiglio dei ministri odierno. Una decisione «sofferta» come dichiarato pochi giornio fa dal ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri a Piacenza alla Festa del Diritto. Si è svolto un «esame approfondito e sofferto» che ha portato ad una scelta assunta «nella massima buona fede» frutto di un vero e proprio esame «di coscienza» della titolare del Viminale. In sostanza, ha detto Severino, «uno dei provvedimenti più difficili da adottare nel contesto di una regione molto delicata, in un Comune capoluogo di provincia dove i cittadini si sono espressi, con un’amministrazione in carica da poco tempo».
L’arrivo della commissione di accesso agli atti al comune di Reggio Calabria risale allo scorso 21 gennaio 2012 quando l’allora prefetto di Reggio, Luigi Varratta, ha proceduto alla nomina ufficiale dei tre componenti incaricati di accertare la sussistenza di eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Demetrio Arena. Il pool, composto da Valerio Valenti, viceprefetto, Teresa Pace, dirigente dell’Amministrazione civile del Ministero dell’Interno, e Michele Donega, ufficiale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, aveva il compito di verificare se quanto già scoperto dalla Dda di Reggio aveva anche avuto un peso nelle scelte del Comune. Al centro delle attenzioni della squadra ci sono state le municipalizzate, gli appalti e le forniture. Mentre il sindaco Demetrio Arena affermava che «l’amministrazione comunale non ha nulla da temere rispetto all’ispezione disposta dal Prefetto», il gruppo di lavoro proseguiva nella sua analisi degli atti. Nel frattempo, la giunta Arena procedeva alla messa in liquidazione della società Multiservizi al centro delle inchieste della Dda che di fatto hanno provocato l’arrivo della commissione di accesso agli atti.
Lo scorso 14 luglio il nuovo step nella scansione istituzionale dell’iter di accertamento di infiltrazioni mafiose, la consegna della relazione della commissione d’accesso al prefetto, Vittorio Piscitelli, che nel frattempo ha sostituito Varratta quale responsabile dell’ufficio territoriale del governo.
Nei successivi 45 giorni il prefetto ha formulato la sua proposta al ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, che prenderà la decisione finale sottoponendola all’approvazione del Governo. La relazione della commissione, secondo quanto si è appreso, si compone di circa 400 pagine e contiene un’accurata analisi della situazione gestionale dell’ente.
Alcune settimane fa l’appello del sindaco Arena che rivolgendosi al governo e in particolare al ministro ha chiesto che la decisione sul futuro del civico consesso giunga in tempi rapidi perché «non possiamo – afferma il primo cittadino – ancora a lungo trascinarci in questo clima di incertezza che ha già provocato danni all’immagine, perdita di credibilità, di potere contrattuale: la città non può più aspettare. Reggio deve riprendere il suo cammino». Immediata, infine, giunse la risposta del ministro Cancellieri la quale precisò che «la decisione sullo scioglimento di Reggio Calabria è ormai in via di definizione» aggiungendo che in Calabria c’è un «quadro complicato e delicato, che impone maggiore attenzione e vigilanza. Esiste un delicato problema di particolare sensibilità che coinvolge i rapporti della criminalità mafiosa con gli enti locali».
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