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COSENZA – Sei sanitari, tra medici e infermieri, in servizio presso l’ospedale civile dell’Annunziata sono ufficialmente indagati per la morte di un uomo, risalente al 12 giugno scorso. Il relativo avviso di chiusura delle indagini preliminari è stato firmato dal pubblico ministero Salvatore Di Maio, della Procura di Cosenza, con gli indiziati che, dall’atto della notifica, avranno i classici venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o per produrre memorie difensive.
Il decesso è quello del cosentino Aldo Loria. Sarebbe morto per colpa medica a seguito di una emorragia sottovalutata dai sanitari finiti sott’inchiesta e accusati di omicidio colposo. Loria era stato ricoverato per sottoporsi a un intervento chirurgico. Entrò in sala operatoria nella mattinata del 12 giugno scorso. I chirurghi lo operarono per una exeresi di neoformazione cistica interaortocavale. L’intervento terminò intorno alle 3 del pomeriggio. Tutto sembrava essere andato bene. Aldo Loria fu così riportato nella sua stanza. Dopo un po’ iniziò a lamentarsi. Chiamò gli infermieri per dirgli che la ferita gli faceva male. I sanitari lo rassicurarono, dicendogli che un po’ di fastidio era naturale dopo l’intervento. Ma Loria continuava a lamentarsi, secondo l’accusa senza che i medici si rendessero conto che stava davvero male e che c’era una emorragia in corso. Il paziente morì alle 5 del mattino, quattordici ore dopo l’intervento. Da qui l’apertura dell’inchiesta, col pm Di Maio che ha concentrato le accuse sui sei medici in questione.
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