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REGGIO CALABRIA – «Reputo doveroso autosospendermi da ogni da ogni incarico di partito, dal gruppo parlamentare e anche da iscritta del Partito Democratico. Lo faccio per rispetto al Pd, lo faccio per evitare qualsiasi speculazione politica ulteriore e lo faccio per avere ampia possibilità di difendere la mia rettitudine e la mia trasparenza professionale ed umana ancor prima che politica». Lo afferma in una nota la deputata del Pd, Maria Grazia Laganà Fortugno, condannata oggi a due anni, pena sospesa, per una presunta truffa contestata quando era dirigente dell’Asl di Locri, in provincia di Reggio Calabria.
«Prendo atto della decisione dei giudici, che rispetto ma che non posso assolutamente accettare – ha spiegato Laganà Fortugno – ribadendo ancora una volta la mia completa estraneità ai fatti contestati. La presunta tentata truffa che avrei commesso si basa su atti che non recano la mia firma ma quella di un’altra persona che, imputata nello stesso processo, è stata assolta. Par di capire che i giudici hanno ritenuto che chi ha firmato le carte incriminate lo avrebbe fatto su mia istigazione e senza volerlo, cosa abbastanza difficile da credere quando parliamo di figure apicali aventi una diretta responsabilità nella gestione di un servizio delicato come può essere quello di un pronto soccorso».
«A questo punto, non intendo sottrarmi neppure a un’ulteriore valutazione di merito – ha aggiunto Laganà Fortugno – quei presidi sanitari, che non ho mai ordinato né imposto ad altri di ordinare, erano comunque utili e, anzi, indispensabili per una struttura fondamentale come quella del pronto soccorso dell’ospedale di Locri. Mi auguro adesso che la sentenza venga depositata rapidamente, per poter procedere in tempi brevissimi a ricorrere in appello, dove sono certa che verrà pienamente riconosciuta la mia innocenza, dando anche una risposta alle tante persone che continuano a sostenermi».
«Non pensavo di dover pagare anche questo tributo all’impegno per la legalità e la lotta a qualsiasi forma di criminalità, a cominciare da quella mafiosa – ha concluso la deputata del Pd – impegno che io in prima persona, e prima di me mio marito, abbiamo sempre portato avanti senza defezioni e senza tentennamenti. Purtroppo è ancora lunga la strada che devo compiere e la battaglia che devo ingaggiare in difesa della verità ma non ho dubbi sul fatto che alla fine verità e giustizia riuscirò ad ottenere».
LA REAZIONE DEL PD. «Esprimo apprezzamento per il gesto di responsabilità compiuto dall’on. Maria Grazia Laganà, la quale, appena appresa la notizia della condanna in primo grado nel procedimento giudiziario che la vede coinvolta, ha annunciato la sua autosospensione con effetto immediato dal Partito e dal Gruppo parlamentare, esprimendo nel contempo la fiducia nell’operato della Magistratura in vista dei successivi gradi di giudizio». Lo afferma, in una nota, Alfredo D’Attorre, commissario regionale del Pd Calabria. «Esprimo – ha aggiunto – l’auspicio che nei successivi gradi di giudizio l’on. Maria Grazia Laganà possa dimostrare la sua completa estraneità ai fatti che le vengono imputati».
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