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CATANZARO – Una relazione-denuncia alla Procura Federale ed un’istanza di ricusazione dei giudici che si sono già pronunciati in merito alle richieste di pagamento di tre ex giocatori dell’Fc Catanzaro, società calcistica fallita nel febbraio 2011, in vista della nuova udienza per altri calciatori. Prosegue così, sul piano «sportivo», la battaglia della nuova società alla guida del Catanzaro calcio, presieduta da Giuseppe Cosentino, contro le esose domande di pagamento di crediti da lavoro derivanti da contratti integrativi stipulati con l’Fc nel corso del campionato 2009-2010 e non corrisposti all’epoca della chiusura del sodalizio. E prosegue, anche in sede penale, l’inchiesta legata a quel fallimento nella quale tredici ex calciatori sono attualmente indagati per tentata truffa e formazione di credito simulato proprio perchè, secondo gli inquirenti, le loro richieste di ulteriori pagamenti sarebbero basate su «contratti integrativi fraudolentemente stipulati e simulati», quando l’Fc già versava in una situazione economica disastrosa.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Domenico Guarascio, titolare delle indagini della Guardia di finanza, sta proseguendo con le varie audizioni delle persone informate sui fatti, e nei giorni scorsi ha sentito l’avvocato Sabrina Rondinelli, legale della società guidata da Cosentino la quale ad agosto ha presentato la denuncia che ha fatto partire le indagini. Dall’avvocato il pubblico ministero ha voluto una ricostruzione di quanto avvenuto nel corso dell’udienza tenutasi a Firenze, davanti al collegio arbitrale chiamato a decidere in merito alle richieste di ulteriori pagamenti dei giocatori indagati a Catanzaro. Al collegio l’avvocato Rondinelli aveva chiesto una sospensione della decisione in attesa degli esiti dell’inchiesta penale, ma i giudici hanno respinto la richiesta condannando inoltre la nuova società che guida il Catanzaro a pagare 140mila euro a Francesco Corapi, Ivano Ciano e Alessandro Bruno, i primi tre calciatori le cui posizioni sono state esaminate. Il pm ha inoltre ascoltato ieri, per circa due ore, un funzionario dell’ufficio legale della Lega Pro, chiamato a riferire sulla posizione dei giocatori indagati, tesserati che attualmente militano in altre squadre.
Il funzionario ha potuto anche fornire chiarimenti in merito all’acquisizione dei contratti finiti all’attenzione degli investigatori e relativi alle posizioni degli stessi tredici calciatori che, secondo quanto sarebbe inoltre emerso in queste settimane, all’epoca di quel campionato avrebbero firmato una liberatoria con la quale rinunciavano a ulteriori pretese economiche nel confronti della società in caso di fallimento. E mentre l’inchiesta penale prosegue, il legale della società di Cosentino ha presentato un dettagliato resoconto di quanto avvenuto in sede di giustizia sportiva alla Procura federale, ed inoltre ha chiesto di ricusare i giudici che già si sono pronunciati sulle posizioni di Corapi, Ciano e Bruno e soprattutto sull’istanza di sospensione del giudizio, e di avere un nuovo collegio in vista della prossima udienza, già fissata per il 12 ottobre per decidere delle richieste di ulteriori pagamenti di altri cinque giocatori pure indagati a Catanzaro. Inizierà infine il 13 dicembre prossimo l’udienza preliminare per quattro persone, tra cui tre amministratori e un procuratore speciale della vecchia Fc Catanzaro, per i quali la Procura catanzarese ha già chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta a seguito del fallimento della società per avere secondo l’accusa «stipulato nel maggio 2010 nuovi contratti con allenatore e giocatori che la società non avrebbe potuto e dovuto permettersi, tanto che ne avrebbero poi causato il dissesto finanziario che portò al fallimento».
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