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ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Restano i sigilli al parco eolico di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, sequestrato il 24 luglio scorso dalla Dda di Catanzaro. I giudici del tribunale della libertà, riferiscono ambienti giudiziari, contrariamente a quanto era stato reso noto ieri dai difensori di alcuni indagati, hanno dissequestrato quote societarie e conti correnti bancari e postali, mentre il parco eolico resta sotto sequestro. Nei confronti di Giovanni Maiolo e Fabiola Ventura i giudici del riesame hanno dissequestrato le quote societarie ed il complesso aziendale della società Veda ed alcuni conti correnti. Per quanto riguarda Carmine Megna, invece, il tribunale della libertà ha disposto il dissequestro delle quote societarie della Purena srl e dei conti correnti bancari e postali. Gli indagati nell’inchiesta sul parco eolico di Isola Capo Rizzuto sono accusati, a vario titolo, di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio oltre a reati urbanisti e ambientali aggravati dalle modalità mafiose. Secondo l’accusa, il parco eolico, all’epoca della costruzione uno dei più grandi d’Europa con le sue 48 pale ed un valore di alcune centinaia di milioni di euro, sarebbe riconducibile alla cosca Arena della ‘ndrangheta.

 

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