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Carabinieri e polizia hanno fermato i due presunti autori materiali del duplice omicidio di Rosellina Indrieri, di 45 anni, e della figlia Barbara (26), uccise a San Lorenzo del Vallo il 16 febbraio 2011. Le vittime erano parenti di un commerciante autore dell’omicidio del figlio del boss di ‘ndrangheta, allora latitante, Franco Presta, avvenuto un mese prima durante una lite. I provvedimenti di fermo, che non riguardano Presta, sono stati emessi dalla Dda di Catanzaro. Le indagini che hanno portato ai due fermi sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano e dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Cosenza, coordinati dal pm della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto. L’obiettivo degli assassini delle due donne, secondo gli investigatori, era quello di sterminare l’intera famiglia. Alla morte, però, sfuggirono un altro figlio di Rosellina, Silos De Marco (24), rimasto ferito, ed il capofamiglia, Gaetano De Marco, scampato all’omicidio perchè dormiva in una stanza diversa da quella in cui si trovavano le donne. Quest’ultimo, però, fu comunque ucciso due mesi dopo, il 7 aprile 2011, in un agguato lungo la strada che conduce da Spezzano Albanese a San Lorenzo del Vallo. Gaetano, era il fratello di Aldo De Marco, un commerciante che il 17 gennaio precedente, a Spezzano Albanese, aveva ucciso a colpi di pistola Domenico Presta, di 22 anni, figlio del boss latitante Franco. Delitto che, secondo gli investigatori, sarebbe stato il movente sia del duplice omicidio della moglie e della figlia di De Marco che di quello del capofamiglia.   Franco Presta, il cui nome era inserito nell’elenco dei 100 ricercati più pericolosi d’Italia, è stato arrestato il 12 aprile scorso dopo cinque anni di latitanza. E’ stata la testimonianza dell’unico sopravvissuto della famiglia De Marco a dare un contributo decisivo alle indagini condotte dai Carabinieri di San Marco Argentano e del reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza e della squadra mobile di Cosenza, che hanno portato al fermo, disposto dalla Dda di Catanzaro, di Domenico Scarola, di 26 anni, e Salvatore Francesco Scorza, di 30, entrambi di San Lorenzo del Vallo. I due, secondo gli investigatori, sono legati alla cosca Presta, collegata ai Lanzino di Cosenza, ed in particolare a Domenico Presta, figlio del boss Franco, ucciso il 17 gennaio 2011 da Aldo De Marco, fratello di Gaetano, marito e padre delle vittime di San Lorenzo ed ucciso a sua volta il 7 aprile 2011.   Silos De Marco, rimasto ferito nell’irruzione nella sua abitazione, si è convinto a collaborare con gli inquirenti dopo l’arresto di Franco Presta, bloccato dalla squadra mobile di Cosenza il 12 aprile scorso.

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