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LOCRI – I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria stanno procedendo all’esecuzione del decreto emesso dal gip del Tribunale di Locri sul sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di 4 immobili nel centro di Roma e di altri 2 nel Comune di Bovalino, tutti intestati alla FA.BIT. Srl, del valore complessivo di circa 3 milioni di euro. I destinatari del provvedimento, secondo le accuse, avevano ingegnato un sistema semplice ma efficace al fine di eludere il fisco fino al 2007-2008, in concomitanza con la data di entrata in vigore della legge 244/2007 (finanziaria 2008) che aveva predisposto strumenti di cautela delle ragioni dell’Erario, estendendo l’applicazione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, anche ai reati fiscali. Fatture originariamente emesse dai fornitori della Fa.bit.srl per importi di migliaia di euro venivano successivamente annotate dalla stessa società tra gli acquisti (con iva a credito) per valori dell’ordine di milioni di euro (ad esempio fatture di 1.500,00 euro ed iva pari a 310,00 si trasformavano inspiegabilmente nei registri della Fa.bit. in fatture di importo pari a 1.500.000,00 ed iva pari a 310.000,00, mille volte di più, in tal modo la società si è procurata fraudolentemente un credito Iva per oltre 3.000.000,00. E cosi, stamattina, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, hanno potuto procedere all’esecuzione di sequestro preventivo dei beni disposto dal Gip del Tribunale di Locri, Federico Nesso, avente ad oggetto 4 unità immobiliari situate nel centro di Roma e altri 2 immobili ubicati a Bovalino (RC), tutti intestati alla Fa. bit. s.r.l del valore di circa 3.000.000,00 di euro. Sono state, altresì, sottoposti a sequestro le quote sociali appartenenti al legale rappresentante della citata società, Rodolfo Rocca, del valore di circa 80.000,00. Le indagini sono state coordinate da Salvatore Cosentino, Procuratore facente funzioni del Tribunale di Locri ed hanno tratto spunto dai rilevanti e sospetti crediti ai fini Iva esposti in dichiarazione dalla società per circa 7.500.000,00. Gli sviluppi investigativi, illustrati in conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Locri, alla presenza del Procuratore Cosentino, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria Col.Cosimo Di Gesù, del Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria Col.Claudio Petrozziello e del Ten. Col. Nicola Costa Comandante della Sezione Tutela Finanza Pubblica del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, hanno messo in evidenza che buona parte di quei crediti sono stati conseguiti prevalentemente tramite l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti emesse da altre imprese operanti nel settore dell’edilizia ed aventi sede anch’esse nella locride. La Fa.bit. operante, nel settore delle costruzioni strade, autostrade e piste aeroportuali, ha perpetrato una grave frode fiscale, attraverso l’annotazione nella contabilità degli anni 2007-2008 di elementi passivi fittizi riconducibili a fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 10 milioni di euro (aventi ad oggetto «studi di fattibilità») nonchè ad arbitrarie contabilizzazioni di fatture per circa 5 milioni di euro.
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