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GIOIA TAURO – E’ stato arrestato lunedì mattina a Caracas in Venezuela Aldo Miccichè il faccendiere originario di Maropati e condannato in appello a 11 anni di reclusione nel processo “Cent’anni di storia”. Come scrive il Quotidiano della Calabria in edicola oggi, nei suoi confronti la magistratura reggina aveva spiccato un mandato di arresto internazionale firmato dall’ex procuratore Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Michele Prestipino e dal sostituto Roberto Di Palma. Adesso si aspetta con ansia il suo ritorno in Italia dove dovrà spiegare molte cose ai magistrati che attendonodi interrogarlo.
Ex dirigente della Democrazia Cristiana (é stato segretario provinciale a Reggio Calabria negli anni ’80), giornalista, ma anche falso deputato, qualifica con la quale aveva cercato, dicono le cronache, di accreditarsi addirittura con la banda della Magliana per intervenire, in cambio di 25 milioni di lire, in favore di detenuto un affiliato al gruppo criminale romano. E’ una personalità dalle mille sfaccettature quella di Micciché, 76 anni, l’affarista che ha avuto collegamenti stabili e certi con i potenti Piromalli di Gioia Tauro che da anni ormai vive in Venezuela.
Un uomo che molti magistrati e non solo quelli della Dda di Reggio Calabria vorrebbero sentire in merito al presunto tentativo di brogli nel voto degli italiani emigrati in Sud America in cui compare anche Marcello Dell’Utri, peraltro neanche iscritto nel registro degli indagati e su molte altre cose ancora. Calabrese di Maropati, paesino di poche migliaia di abitanti a circa 20 chilometri da Gioia Tauro , abbraccia sin da subito la carriera politica in provincia di Reggio Calabria e poi si trasferisce a Roma, dove diventa consigliere provinciale per la Dc. Nel periodo in cui vive a Roma fa anche il giornalista, divenendo direttore dei quotidiani Italia sera e Eco del Sud.
I RAPPORTI CON DELL’UTRI. Che tra Aldo Miccihè e il senatore ci fossero rapporti stabili lo dicono gli atti dell’operazione “Cent’Anni di Storia” . Innumerevoli le telefonate intercorse tra i due registrate dagli inquirenti nelle quali emerge anche uno spaccato di interessi internazionali petroliferi di Dell’Utri. Un business che viene organizzato in strette relazioni proprio con Aldo Miccichè. Tra dicembre 2007 e aprile 2008 Dell’Utri parla a lungo al telefono con Miccichè. I due non sanno di essere intercettati perché gli inquirenti italiani sanno dei rapporti strettissimi che il faccendiere di Maropati ha con Antonio Piromalli.
Il servizio completo e gli approfondimenti, a firma di Michele Albanese, nell’edizione odierna del Quotidiano della Calabria.
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