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CATANZARO – Tutto rinviato al prossimo 22 novembre. Questa la decisione dei giudici della seconda sezione del Tar Calabria, davanti ai quali stamattina si è svolta la prima udienza per discutere i due ricorsi presentati dal centrosinistra contro la proclamazione del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e degli eletti in Consiglio comunale. Dopo la discussione in camera di Consiglio, i giudici (presidente Massimo Luciano Calveri, relatore Antonio Andolfi, consigliere Giovanni Iannini) hanno fissato una nuova udienza, ritenendo di dover effettuare ulteriori approfondimenti e disponendo la verifica delle schede elettorali di ventuno sezioni del Comune di Catanzaro dove si è votato nel maggio scorso per le amministrative che hanno portato all’elezione a sindaco di Sergio Abramo (Pdl). Le operazioni di riconteggio delle schede inizieranno subito dopo il dissequestro delle schede elettorali che dovrà essere disposto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che indaga su una presunta compravendita di voti. Subito dopo le elezioni, infatti, il sostituto procuratore della Repubblica, Gerardo Dominijuanni, ha disposto il sequestro di tutte le schede ed ora, per consentire le verifiche decise dal Tribunale amministrativo della Calabria, ne dovrà disporre il dissequestro. Il riconteggio delle schede dovrà concludersi, secondo quanto disposto dai giudici del Tar della Calabria, entro il 10 ottobre. Il 22 novembre si tornerà poi nuovamente in aula ed in quella occasione i giudici amministrativi decideranno sull’esito delle elezioni in base a quanto emerso dalle operazioni. Le sezioni interessate al ricotenggio sono: 3, 4, 11, 17, 18, 24, 26, 28, 30, 37, 39, 44, 48, 52, 56, 59, 67, 70, 72, 85, 90. Ai giudici si sono rivolti il candidato del centrosinistra, Salvatore Scalzo, ed i veritici di Sel. I legali di Scalzo e di Sel hanno chiesto l’annullamento delle elezioni. A maggio, il centrosinistra ha presentato i due ricorsi – uno promosso dal candidato sindaco, Salvatore Scalzo, l’altro da Pd, Sel e da un candidato al Consiglio – in cui ha denunciato “gravi irregolarità” nello svolgimento delle operazioni elettorali e chiesto il commissariamento dell’amministrazione comunale. Contemporaneamente, la Procura della Repubblica del capoluogo ha aperto un’inchiesta per una presunta compravendita di voti in cui è coinvolto un consigliere comunale eletto. Dopo la discussione e la decisione di stamattina in aula, i giudici amministrativi hanno quindi deciso di rinviare tutto ad una nuova udienza fissata per il 22 novembre.
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