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PAOLA (CS) – Un latitante, Domenico Polimeni, 69 anni, di Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, è stato arrestato dai carabinieri a Fiumefreddo. Polimeni, inserito nella lista dei latitanti pericolosi, era ricercato dal 1998 perchè deve scontare una condanna per omicidio ed associazione mafiosa. L’uomo è ritenuto un elemento di spicco della cosca Polimeni-Mazzagatti che opera a Oppido Mamertina. In manette anche la moglie, Sara Diodati di 58 anni, e le due figlie, Fortunata ed Elisa Polimeni, di 34 e 20 anni. 

Domenico Polimeni è stato rintracciato in un appartamento nella zona periferica del paesino a pochi chilometri da Paola, lungo il litorale tirrenico cosentino. La casa si trovava abbastanza vicina al mare e già da cinque anni, è stato accertato, il latitante trascorreva lì le vacanze estive. Nell’abitazione i carabinieri hanno trovato anche due pistole che sono state sequestrate.   Polimeni e la moglie sono accusati anche di detenzione illegale di armi. Le due figlie invece sono state accusate per procurata inosservanza del provvedimento di cattura del latitante.   Le indagini per l’arresto del latitante sono iniziate da diverso tempo. Ieri sera i carabinieri hanno notato una delle due figlie di Polimeni che si è allontanata da Oppido Mamertina ed ha raggiunto l’appartamento di Fiumefreddo dove si trovava il padre, la madre ed una sorella. Già dagli inizi di giugno, infatti, la moglie e l’altra figlia di Polmeni avevano fatto perdere le proprie tracce, facendo ipotizzare agli investigatori che avessero raggiunto il familiare in una località segreta. I carabinieri quando hanno avuto la certezza della presenza del latitante hanno deciso fare irruzione nell’appartamento.   All’operazione hanno partecipato i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Calabria ed i militari della compagnia di Sellia Marina, in provincia di Catanzaro. 

LA SODDISFAZIONE DI PRESTIPINO – Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Michele Prestipino, e dal pm, Alessandra Cerreti. e proprio Prestipino ha dichiarato: «Questo è un risultato importante perchè viene assicurato alla giustizia una persona condannata all’ergastolo per omicidio».

Secondo il procuratore aggiunto,  «in questo momento viene neutralizzata l’operatività di un esponente di rilievo di una delle famiglie che nel territorio mamertino sono protagoniste di una faida cruenta per il controllo degli affari criminali. È un risultato cercato e voluto attraverso una impegnativa attività investigativa della quale ringrazio i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e costituisce una delle prime risposte al riacutizzarsi, proprio negli ultimi mesi, degli omicidi di mafia su quel territorio».   

«Questo risultato – ha concluso Prestipino – riafferma la presenza e la volontà dello Stato di far valere le ragioni della gente perbene»

 

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