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CROTONE – Quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri di Isola Capo Rizzuto con l’accusa di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. Si tratta di quattro cittadini bulgari che da circa tre mesi costringevano una donna della stessa nazionalità appena arrivata in Italia a prostituirsi in un appartamento di Isola Capo Rizzuto. Nel corso della notte appena trascorsa i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento procedendo all’identificazione della donna e successivamente all’arresto dei quattro. 

Calci, pugni e schiaffi per costringerla a prostituirsi. Vittima una diciannovenne bulgara, finita nelle mani di una famiglia di connazionali residenti ad Isola di Capo Rizzuto. In quattro sono finiti in manette, dopo avere trattenuto contro la propria volontà la ragazza con una serie infinita di violenze ed angherie, fino a costringerla a incontrare i clienti in un’abitazione di Capo Rizzuto. 

In manette sono finiti Todorov Dilo Dilov, 44 anni, bracciante agricolo; la moglie, Hristova Maryiana Dilova, 39 anni; la figlia Nikoleta Todorova Dilova, 18 anni, e un amico di famiglia, Iliyan Naydenov, 20 anni, tutti domiciliati nel comune in provincia di Crotone. 

Dalle indagini è stato possibile appurare che da tre mesi la vittima veniva trattenuta contro la propria volontà presso l’abitazione dei coniugi, dove era stata attirata con la promessa che l’avrebbero aiutata a trovare un lavoro. In questo periodo, la giovane è stata obbligata a subire ogni tipo di vessazione finalizzata a costringerla ad accettare di prostituirsi per conto dei suoi aguzzini. La ragazza ha cercato la via della fuga aiutata da altri connazionali, venendo però immediatamente rintracciata dai suoi oppressori.

Fino alle indagini, concluse con gli arresti, portate avanti dai carabinieri della locale stazione, che erano venuti a conoscenza della situazione. 

 

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