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VIBO VALENTIA – Agli inizi di marzo era stato arrestato il fratello Francesco. Questa mattina stessa sorte è toccata a lui: Giuseppe Prostamo, 22 anni. L’accusa, come quella del congiunto, è tentata rapina aggravata in concorso e lesioni nei confronti della vittima, residente nella città di Mileto, che aveva riportato per sua fortuna solo qualche contusione, oltre al comprensibile spavento. Si trattava di una donna di 93 anni che il pomeriggio del  27 gennaio scorso si era vista entrare in casa all’improvviso i due giovani, legati al gruppo criminale omonimo di San Giovanni di Mileto. 

Era stata legata ed imbavagliata in attesa che i malviventi, si presume la presenza di altre persone, prendessero il denaro della pensione, suoi beni preziosi e scomparissero. Il colpo, sicuramente pianificato nei giorni precedenti, si era, tuttavia, rivelato un buco nell’acqua in quanto i tre rapinatori non erano riusciti a trovare la cassaforte. Le indagini dei militari della Stazione di Mileto, della Compagnia di Vibo e del Reparto operativo avevano consentito di risalire al primo dei due fratelli anche in virtù delle tracce di dna rinvenute sullo scotch utilizzato per imbavagliare l’anziana. L’ulteriore attività di indagine ha consentito, inoltre, di identificare anche il congiunto al quale è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare a firma de gip Alessandro Piscitelli che ha accolto la richiesta del pm Michele Sirgiovanni. Provvedimento notificato, tuttavia, in carcere in quanto il giovane è in stato di detenzione perché accusato, unitamente al padre, del tentato omicidio del fruttivendolo Rocco La Scala, avvenuto nel settembre dello scorso anno proprio a San Giovanni di Mileto.

 

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