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NEGLI ultimi tempi, al di là dell’episodio di Catanzaro, direttore Calandra, sono aumentate le minacce e le intolleranze verso il personale di Equitalia? «Le minacce e le intolleranze nei nostri confronti esistono e sono spesso, ingiustamente rivolte ai lavoratori che, non dimentichiamolo sono al servizio del Paese, e svolgono, quotidianamente il loro dovere con equilibrio, professionalità e attenzione particolare alle richieste dei cittadini». Luigi Calandra parla con tono pacato. Direttore regionale Calabria di Equitalia Sud dal primo ottobre è tranquillo nonostante in tutto il Paese non si risparmiano attacchi all’azienda che si occupa di riscuotere le somme su incarico dell’Ente creditore. Non è piacevole essere oggetto di sgradevoli attenzioni che tendono a individuare nella vostra attività la causa del malessere sociale che stiamo vivendo. 

«La questione però è molto più complicata e non si risolve alimentando invettive contro Equitalia che, ricordiamolo, non si occupa né dell’accertamento né della tassazione, che sono di competenza dell’Erario e degli enti, ma interviene nella fase successiva e su incarico dell’Ente creditore che chiede di riscuotere quelle determinate somme. Noi svolgiamo l’attività di riscossione nel rispetto assoluto delle norme di legge stabilite dal Parlamento e nella massima trasparenza, e non potrebbe essere altrimenti visto che siamo una società interamente pubblica i cui soci sono l’Agenzia delle entrate e l’Inps. Con ciò non escludo la possibilità di un qualche errore, da mettere in conto quando si opera su centinaia di migliaia di posizioni, tuttavia è particolarmente elevato anche l’impegno a riverificare ogni segnalazione di anomalia e a chiarire in assoluta trasparenza il nostro operato». 

Ogni giorno ci sono associazioni (tipo Codici) che denunciano sistemi di riscossione severi, vessatori. Che cosa si può fare per migliorare il rapporto con i cittadini? 

«La nostra attività si muove ormai da diversi mesi verso una crescente collaborazione con i contribuenti tesa all’ascolto dei problemi che ci sono sottoposti. Siamo anche noi cittadini di questo Paese e viviamo come tutti la grave crisi economica, ma siamo, anche per il nostro lavoro a contatto quotidiano con la gente, un osservatorio privilegiato delle difficoltà che stiamo incontrando. Quindi, il nostro sforzo è tutto teso all’ascolto dei contribuenti e alla semplificazione della relazione con essi, per fornire ogni supporto utile per la soluzione delle problematiche a noi rappresentate, applicando tutti gli strumenti disponibili. In tal senso le modifiche normative apportate dal governo e le scelte autonome di Equitalia, come ad esempio, l’aver portato il tetto per la richiesta di una rateazione, senza dover presentare alcuna documentazione, da 5mila a 20mila euro, rivestono particolare rilevanza per i contribuenti in difficoltà che vogliono mettersi in regola con il fisco. È importante sapere che si possono pagare i propri debiti in sei anni, dilazionando la somma dovuta in 72 rate, che si può usufruire anche della possibilità di avere rate crescenti, cioè di pagare meno in questo periodo di forte crisi e aumentare l’importo della rata nei prossimi anni, o se le difficoltà dovessero persistere richiedere di prorogare il residuo debito per ulteriori 72 rate. In Calabria le rateazioni concesse finora sono state quasi 48 mila per un ammontare di oltre 652 milioni di euro. Proprio perché consapevoli delle difficoltà attuali, abbiamo aperto su Cosenza, e dal 5 giugno anche a Reggio Calabria, lo Sportello dedicato all’ascolto delle situazioni più difficili, ma entro l’estate l’iniziativa sarà estesa a tutte le province calabre. Tale iniziativa a Cosenza, in poco più di un mese, ha consentito di aiutare molti cittadini e imprese in difficoltà contribuendo non poco a mitigare il difficile rapporto tra contribuente e fisco». 

Codici Catanzaro ha segnalato il caso di un contribuente che aveva un debito di 400mila euro nei confronti di Equitalia ma è stato costretto a subire un pignoramento per 5 milioni. E’ possibile? 

«Non entro nel caso specifico che andrebbe approfondito. Posso osservare che spesso debiti di importo così rilevante derivano da numerose cartelle non pagate negli anni e a fronte delle quali non si è riusciti a raggiungere un’intesa con il contribuente per un pagamento anche dilazionato del debito. I pignoramenti avviati sono, quindi, un’attività necessaria per la tutela del credito vantato dallo Stato e per il recupero delle somme dovute. Tale attività è svolta nell’assoluto rispetto delle disposizioni di legge e con azioni che si muovono con gradualità rispetto all’importo da pagare. Siamo comunque a disposizione di ciascun cittadino o associazione per chiarire ed approfondire ogni singola situazione che dovessero rappresentarci». 

E allora chi riceve una cartella per un debito che ritiene non dovuto cosa può fare? 

«Fino a maggio 2010, nelle in situazioni in cui il debito iscritto a ruolo non era dovuto, il contribuente doveva recarsi presso l’ente impositore e far valere le sue ragioni. Poi, con la cosiddetta “direttiva antiburocrazia”, Equitalia ha deciso di rendere un ulteriore servizio ai cittadini, raccogliendo le autodichiarazioni e sollevando il contribuente dal peso di doversi recare presso l’ente per dimostrare le sue ragioni. Siamo noi a interfacciarci con l’ente creditore per la verifica della situazione e sospendere il carico in attesa di acquisire lo sgravio». 

In altre regioni sono cresciute le segnalazioni al Fisco sui potenziali evasori, qual è la situazione in Calabria? «La nostra attività è limitata alla riscossione dei tributi e dei contributi non pagati o non versati. Le segnalazioni al fisco di potenziali evasori rientrano negli accordi che gli Enti locali (Comuni) sottoscrivono con l’Agenzia delle entrate per il contrasto all’evasione fiscale». 

Infine, com’è la situazione di Equitalia in Calabria, quanti uffici e che organici avete? E’ vero che il numero degli addetti nel capoluogo è stato dimezzato? 

«Dopo la riorganizzazione del Gruppo Equitalia, conclusasi alla fine del 2011, che ha portato alla costituzione di tre sole Società al posto delle precedenti sedici, l’Agente della riscossione con competenza sulle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia è Equitalia Sud. Altra novità, per un migliore presidio del territorio, è stata la creazione delle Direzioni regionali. In Calabria, oltre la Direzione regionale, vi sono cinque Aree di coordinamento territoriale, una per ciascuna provincia, e 12 sportelli dedicati al pagamento, all’ascolto e alla risoluzione delle problematiche. Gli organici sono funzionali alle attività da svolgere. Ogni variazione o spostamento tra i diversi uffici è effettuato solo in funzione del miglioramento del servizio reso. Il personale presente in ciascun capoluogo non è variato sensibilmente, e qualche revisione delle attività è stata effettuata in funzione dell’avvio della Direzione Regionale avvenuta nel mese di ottobre scorso». 

 

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