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CATANZARO – Si spengono le luci, la sala resta al buio. Le poltrone vuote. Lo schermo spento. Il sogno di celluloide come evaporato. Certo, potrebbe non essere una chiusura definitiva; piuttosto una pausa di riflessione con la fine a data da destinarsi. Ieri sera lo storico cinema Comunale ha dato l’ultimo spettacolo. Oggi chiusura settimanale. Poi stop. Fino a quando? Non si sa. «Per il momento l’attività è sospesa», dice il titolare della struttura su corso Mazzini , Francesco Proto. La voce tradisce la preoccupazione per un momento storico non certamente tra i più felici per i cinema del centro. Difficoltà a gestire strutture che registrano sempre meno presenze di pubblico, come del resto il Quotidiano aveva evidenziato dando voce qualche mese fa proprio ai titolari dei cinema nel centro storico. Dunque, che la situazione fosse drammatica era nell’aria già da diversi mesi con i botteghini a far di conto con numeri sempre più esigui. «Gli ultimi dati non ci confortano – continua Proto con tono amaro – il pubblico è sempre più scarso. Da un po’ di tempo a questa parte sono diverse le serata in cui registro zero presenze in sala. Questo nonostante, a mio parere, ci sia una buona programmazione». E a nulla è valsa un’operazione di raffinata direzione artistica quale è stata quella di offrire alla città, in differita o in diretta, il collegamento con i più importanti teatri del mondo. Una sorta di mini stagione lirica che ha dato l’occasione a chi c’era di seguire l’allestimento di opere liriche con regie, direzioni d’orchestra e artisti di prim’ordine. Ma tant’è, anche martedì sera per “L’elisir d’amore” di Donizetti dalla Fenice di Venezia le presenze erano pochissime. 

«Eppure – prosegue il titolare del Comunale – quello di tramettere grandi eventi lirici dai più grandi teatri del mondo è stato da parte nostra un modo per proporre qualcosa di diverso alla città. Ancora una scelta di qualità che non è stata premiata dalla partecipazione del pubblico». Ieri sera, l’ultimo spettacolo. L’ultimo film: “Operazione vacanza” con la regia di Claudio Fragasso e nel cast Jerry Calà e Valeria Marini. Da domani il Comunale resta in silenzio. Al buio con i suoi trecentododici posti a sedere. Spenta la luce della sua insegna su corso Mazzini. E saranno in molti, forse, a ricordare le serate trascorse negli anni in quel cinema inaugurato nel 1959 col film “Il giro del mondo in ottanta giorni” . A ricordare l’attesa per l’arrivo in sala del film o la partecipazione ad iniziative particolare. Come quando Vittorio De Seta presentò il suo “Lettere dal Sahara” e le cronache del tempo raccontano che bisognò aggiungere le sedie. 

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