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REGGIO CALABRIA – Il personale della polizia penitenziaria di Reggio Calabria, con l’ausilio delle unità cinofoli della polizia penitenziaria della Sardegna, ha rinvenuto due involucri contenenti cannabis all’interno del carcere cittadino. Gli involucri sono stati rinvenuti tra il piazzale esterno del carcere e il settore colloqui, luogo cui hanno accesso anche le persone provenienti dall’esterno. 

«Sono sempre frequenti i tentativi di introdurre droga – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale – in carcere, dove, a livello nazionale, i detenuti tossicodipendenti sono il 25% circa. Nonostante in Italia ci sia una legislazione molto favorevole che consente di accedere ai benefici della sospensione della pena e dell’affidanebto terapeutico, quando si è superato un programma di recupero o tale programma è in corso, i tossicodipendenti continuano a rimanere in carcere e la polizia penitenziaria non ha neanche gli strumenti idonei per contrastare i tentativi di portare le sostanze stupefacenti all’interno delle strutture. Infatti, sono solo sei – concludono – le regioni che dispongono delle unità cinofile e tra queste non c’è la Calabria».

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