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CATANZARO – Autisti particolarmente cagionevoli di salute. All’Azienda per la mobilità di Catanzaro succede anche questo. Dipendenti assunti cinque anni fa presentano,  di già, patologie così gravi da determinare l’inidoneità definitiva alla mansione posseduta. Un’anomalia così evidente da indurre il sindacato unitario lavoratori a chiedere l’apertura di un’inchiesta. “E’ legittimo pensare – si legge in una nota del sindacato – che alcune patologie fossero preesistenti all’assunzione e per qualche inspiegabile motivo siano sfuggite ai sanitari preposti alle visite di idoneità alla mansione. Queste, patologie della schiena e della vista, sono diffuse tra il personale part-time, che proprio per la natura del contratto, negli ultimi quattro anni, ha effettuato circa la metà della prestazione lavorativa rispetto ad un collega full-time, cioè circa due anni di servizio. Eppure, tanto è bastato per scatenare un’epidemia di inidonei”. Ma il sindacato punta il dito, soprattutto, contro i vertici dell’azienda, di cui il Comune è socio unico. “L’azienda – conclude la nota – non ha provveduto a disporre per tale personale le visite mediche presso la commissione medica provinciale per la ratifica delle inidoneità permanenti e definitive, ritenendo sufficienti le valutazioni formulate dal medico aziendale competente. La conferma dell’inidoneità permanente alla mansione determina per un conducente di linea (oggi operatore d’esercizio), la perdita definitiva dei requisiti di legge necessari per la conduzione degli autobus, e il conseguente declassamento della patente di guida. Di contro, il personale giudicato, temporaneamente, inidoneo alla mansione, è stato solertemente sottoposto a visita collegiale presso le strutture pubbliche preposte”. Per tutelare, quindi, il personale inidoneo, secondo i rappresentanti dei lavoratori l’azienda deve, immediatamente, disporre le visite mediche in modo da fare chiarezza su quanto sta accadendo, possibilmente presso strutture pubbliche decentrate

 

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