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LAMEZIA TERME – Da circa un anno non riesce a vedere liquidate le fatture presentante all’Azienda sanitaria per alcune forniture. Un totale di circa 350mila euro che l’Azienda deve alla società della figlia. Per questo, un uomo si è incatenato questa mattina davanti il palazzo di giustizia di Lamezia Terme.
Pietro Rocca è un imprenditore e la figlia è titolare dell’azienda che fornisce l’Asp. Nonostante le ripetute segnalazioni e le rassicurazioni dell’Azienda sanitaria, le fatture sono rimaste da pagare e la ditta rischia di chiudere, licenziando anche quattro dipendenti. La banca, infatti, ha minacciato la chiusura dei conti della ditta, nonostante i corposi crediti vantati. L’imprenditore ha chiesto di potere incontrare il procuratore Domenico Prestinenzi perché possa essere fatta chiarezza sulla vicenda.
Nel frattempo è giunta una precisazione da parte dell’Asp che per il tramite del direttore generale, Gerardo Mancuso, precisa che «non ci sono responsabilità a carico dell’Azienda sanitaria perché le fatture a cui fa riferimento il Rocca, che ammontano a circa 300milaeuro, sono fatture che non possono essere liquidate in quanto fanno parte di una inchiesta penale avviata dalla magistratura su forniture di protesi e ausili, un procedimento che ha ovviamente bloccato tutto, anche i pagamenti, perché si ipotizza una presunta truffa ai danni dello Stato. La mancata corresponsione di somme dovute all’impresa Rocca non dipende dunque da cattiva volontà o negligenza da parte dell’Azienda sanitaria. E’ perciò improprio attribuirci responsabilità che non ci appartengono in quanto le procedure dei pagamenti sono state bloccate dall’inchiesta avviata dalla magistratura».
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