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REGGIO CALABRIA – La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha sequestrato beni e quote societarie, per un valore di oltre 3 milioni di euro, riconducibili a sei indagati, accusati a vario titolo di bancarotta impropria, emissione di fatture false ed estorsione. L’indagine ha avuto avvio nel mese di febbraio 2011 a seguito della denuncia di una trentina di dipendenti di alcuni supermercati del capoluogo reggino, che lamentavano di non percepire lo stipendio da alcuni mesi e temevano il licenziamento. Gli approfondimenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di accertare che L.B. e suo marito T.G., rispettivamente soci unici della società che gestiva i supermercati e di una immobiliare, in sede di procedura di concordato preventivo dinanzi al Tribunale avrebbero fatto apparire le due società come enti distinti e separati, con contestuale creazione di crediti apparenti tra loro al fine di ingannare i creditori ammessi alla procedura.
E’ stata inoltre accertata la costituzione di due ulteriori imprese che, attraverso successivi intrecci societari ed affitti di rami di azienda, avrebbero permesso una intestazione meramente formale delle stesse in capo ad alcune fiduciarie milanesi, ma di fatto la loro gestione sarebbe sempre rimasta in capo ad L.B. Queste manovre, secondo l’accusa, avrebbero agevolato la distrazione dal patrimonio della società in liquidazione di numerosi beni di significativo valore commerciale a favore di terzi futuri acquirenti o di società dagli stessi occultamente partecipate. Infine dalle indagini sono emersi alcuni episodi estorsivi in danno di dipendenti i quali, con minaccia del licenziamento, sarebbero stati costretti alla restituzione di una parte degli stipendi certificati in busta paga ma di fatto percepiti per importi inferiori. Oltre ai due coniugi sono stati denunciati anche la sorella di L.B., due dipendenti della società in liquidazione ed S.S., quali soci unici o amministratori delle diverse imprese costituite. Il valore complessivo del sequestro è di oltre 3 milioni di euro costituiti in particolare da 7 immobili a destinazione commerciale, 2 capannoni industriali, 1 unità immobiliare residenziale di notevole pregio, 1 unità immobiliare non residenziale, 1 fabbricato rurale e 2 autovetture di grossa cilindrata; i beni sequestrati saranno affidati per la gestione a due custodi nominati dall’Autorità Giudiziaria. Tra le attività sequestrate figura lo storico bar «Cordon Bleu», ubicato sul centralissimo Corso Garibaldi.
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