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SI APRE uno spiraglio per l’area archeologica crotonese. La vicepresidente della Regione, Antonella Stasi ha incontrato il Direttore del settore Fondi aree sottoutilizzate del Ministero allo Sviluppo economico, Vincenzo Donato, per una verifica sulla possibilità di avviare immediatamente con le prime procedure del progetto “Valorizzazione area archeologica Antica Kroton”, e non attendere, come per gli altri progetti all’interno del Piano per il Sud, la stipula dei contratti istituzionali di sviluppo.   

All’incontro ha partecipato anche il dirigente generale dipartimento programmazione fondi comunitari della Regione, Anna Tavano. Il progetto si inserisce negli interventi complementari per la Calabria, all’interno del Piano per il Sud, definiti dalla delibera Cipe numero 62 del 3 Agosto 2011 e prevede un investimento complessivo di 100 milioni di euro di cui 85,7 milioni per gli scavi archeologici e la bonifica dell’area, 4,8 milioni per la realizzazione di un Parco Archeologico, 9,5 milioni per la realizzazione di un Teatro virtuale e Museo multisensoriale.   

L’esito dell’incontro ha consentito di definire per il progetto specifico, e per le sue peculiarità, un iter semplificato rispetto a quello previsto per gli altri progetti infrastrutturali del Mezzogiorno. Infatti per il progetto di Crotone, il processo di concertazione stabilito dal Cipe, sarà garantito dalla realizzazione di un Accordo di Programma Quadro, che coinvolgerà tanto le amministrazioni regionali quanto il Governo. Sarà da subito avviata la fase di individuazione nel dettaglio degli interventi, dove saranno specificate le diverse fasi di lavoro, i soggetti da coinvolgere ed i tempi di realizzazione.   «Bisogna continuare a spingere l’acceleratore – ha affermato la vicepresidente Stasi – quello di Crotone potrebbe essere il primo intervento del Piano, che per le particolari caratteristiche, ha le possibilità di partire prima, e poi c’è un intenso lavoro che stiamo portando avanti con determinazione. Il progetto potrà contribuire ad attenuare il disagio e le difficoltà di un territorio particolarmente toccato dalla crisi e, nel medio termine, diventare straordinaria leva per lo sviluppo dell’intera provincia e simbolo per tutta la regione».

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